Nell’ambito dell’iniziativa Attualità della memoria, festival di Specialmente in Biblioteca, la rete delle biblioteche specializzate di Bologna, la Biblioteca Renzo Renzi della Cineteca ospita la lettura a tre voci del poema Patmos di Pier Paolo Pasolini a cura di CUST 2000 e con la partecipazione di Donatella Marchi, Eleonora Massa e Manuel Lorenzetti.
La struttura compositiva del poema Patmos, inserito nella raccolta Trasumanar ed organizzar, segue il principio di un’alternanza a tre voci. La tripartizione si intreccia lungo tutto lo svolgimento del poema zoppicante. Le tre voci che concorrono alla composizione sono quella di San Giovanni nella sua Apocalisse, quella del poeta stesso, e quella della cronaca dei fatti di Piazza Fontana. Ogni organo di questa terrena ierofania ha caratteristiche peculiari, così che il poeta alterna a commenti nostalgici sulla vita ed il mondo contadino, acidule constatazioni sullo stato amministrato dalla grande balena bianca, e profezie catastrofiche sul peso devastante dei nuovi canali di comunicazione.
Pasolini fa i conti con il pragmatismo della politica e dei media, rifiutando quella cinica trasmissione delle notizie di commiato che trasforma lugubremente le vite umane in nomi-numero, senza corpo. L’anonimato, la proiezione mediatica dell’incorporeo stride con il gretto realismo delle parole di questo Poema Civile, in cui civile sta ad indicare una vicinanza al popolo, soverchiando la romantica idea che si aveva di questo tipo di poetica. L’attualità dei fumanti corpi morti vuole farsi già storia, ecco quindi i portichetti a sesto acuto, le latrine all’aperto, ecco i panni marrone.
Pasolini nel dicembre 1969 osserva il conflitto tra quelle cose che ancora oggi duellano ovvero le informazioni e la capacità nostra di recepirle, contestualizzarle e farle divenire conoscenza. Piazza Fontana può diventare rischiosamente un involucro vuoto, e forse oggi lo è, ma in Patmos, Piazza Fontana cola di rame bruciato.
Written by LR