Cosa accadrebbe se Stockhausen si trovasse su un palco a suonare coi Deep Purple? Pare se lo sia chiesto, parecchi anni fa, Makoto Kawabata, leader sciamanico degli Acid Mothers Temple, trip made in Japan tra i più efficaci fin dal 1995. Kawabata sostiene siano stati il compositore tedesco e gli hard rocker britannici a ispirare il vortice noise psichedelico che aleggia attorno al Tempio, una dimensione parallela ferma in un momento imprecisato tra i Settanta e l’eternità.
Sfere infuocate e acide sfrecciano attraverso un kosmo krauto e oscuro, scontrandosi con riffacci di chitarra e corpi celesti sintetici; il tempo è un nucleo informe soggetto a dilatazione, che scorre attraverso le tempeste metalliche del suo universo orchestrate dal guru indiscusso Kawabata.
In apertura The Winstons, il power trio italiano basso, batteria, tastiere e voci composto da Enro Winston, Rob Winston e Linnon Winston e dedito a psichedelica e culto dell’anarchia ancestrale.
Written by Mary Anne