Ci sono suoni che una volta entrati nel cervello hanno la capacità di resettarti le sinapsi, facendoti vedere il mondo sotto un altro aspetto. Certi suoni e certi ritmi sono una rara epifania, che solo alcuni esseri umani illuminati riescono a creare. Sono “memorie del futuro”, sono “nove samurai” con lame taglienti, rappresentano un viaggio che parte da un passato lontano, alla ricerca di un esplosivo “sole nero”.

Questa, signori, è l’hyperdub: una dimensione aliena che, partendo dal dubstep, richiede preparazione e maturità per essere compresa. Finalmente stasera godremo di chi, fregiandosi di una competenza disumana sulla musica e di una laurea in filosofia, ha cambiato per sempre l’universo dei bassi: mr. Kode9.

Insieme a lui Deena Abdelwahed, figura di spicco della nuova scena tunisina di base in Francia, entrata nelle simpatie della critica mondiale con il suo album del 2018 Khonnar. Le sue esplorazioni musicali sono tentativi speranzosi di recuperare gli elementi che compongono la diversità della musica araba, traendo ispirazione dal club e dalla scena sperimentale. 

Per la prima ROBOT Night della stagione non si poteva chiedere di meglio.