Mostra con le opere di Luca Campestri e Riccardo Bellelli.
Sospesi nel tempo e nello spazio tra familiare e sconosciuto, i lavori presentati sono accomunati da una condivisa resistenza all’essere definiti. Ci conducono alla soglia tra il rimanere e il fuggire dalla condizione di nostalgia, desolazione, de-mondificazione con cui dobbiamo fare i conti. A LULLABY è un’atmosfera liminale, uno stato di dormiveglia cullato da un suono lontano, che allo stesso tempo incoraggia tenerezza e disorientamento. In scena si snoda un paesaggio emotivo al limite tra il giorno e la notte, dove le immagini scattate dalle fototrappole di Luca Campestri e gli “strani” incontri di oggetti di Riccardo Bellelli, ibridi tra fantastico e mainstream, attivano il nostro centro dei ricordi dandoci un senso di deja-vu, di intimo smarrimento
Written by LR