Terrapolis è un festival che ruota attorno al legame tra arte e ambiente, indagando i modi in cui la pratica artistica contemporanea può intervenire in una vasta gamma di questioni legate alle tematiche ecologiche. Il festival sostiene lo sviluppo e la condivisione di progetti artistici che, attraverso l’utilizzo di media differenti, indagano la relazione esistente e inseparabile tra l’ambito ecologico e quello sociale.
Terrapolis, che prende il nome da un’equazione fittizia riportata da Donna Haravay in Chthulucene, sopravvivere su un pianeta infetto (Nero Editions, 2019), combina una varietà di linguaggi contemporanei per riflettere su questioni importanti del nostro tempo, come il rapporto con l’ambiente, i possibili nuovi tipi di relazioni tra gli individui e l’immaginazione collettiva del futuro.
Giunto alla sua terza edizione, Terrapolis – archeologie di futuro, riflette sull’utopia come traccia di futuro da seguire.
La giornata del 23 settembre presso il Parco di Villa Angeletti, si concentrerà su possibili differenti modalità dello stare insieme per creare una relazione con l’ambiente circostante. Partendo dalla constatazione che l’utopia possa condurre a una rivoluzione del quotidiano, contro lo sterile linguaggio del progresso e dello sviluppo liberale, si andranno a ricercare insieme innumerevoli possibili sorgenti del cambiamento.
Si alterneranno, all’interno del parco e lungo la passeggiata del canale Navile, laboratori e performance che indagheranno il contesto naturale circostante secondo differenti sguardi.
Saranno coinvolti lə artistə Landra, Gabriele Longega, Lorenzo Lunghi, Rebecca Ganima Michelini, Rachele Montoro, Roma non esiste , TOCIA! (TBD). La giornata sarà realizzata in collaborazione con Fermento in Villa e L’Ora d’Aria.
Written by LR