Dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023 e alla consecutiva spietata vendetta di Israele, Gianluca Costantini ha iniziato a ritrarre i giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza. Collaborando attivamente con il CPJ Committee to Protect Journalists di New York ha costruito giorno per giorno un memoriale visivo.
Il progetto visivo di Gianluca Costantini, artista e attivista politico noto internazionalmente per il suo impegno senza sosta nel dare un volto e una presenza iconica alle vittime di soprusi, non si pone l’obiettivo di restituire quanto è stato tolto, che questo è impossibile. È invece un’offerta votiva, un gesto di cura per la memoria di chi non c’è più e che aveva scelto come proprio compito in questa terra proprio quello di fare memoria.
I ritratti sono già stati utilizzati in azioni di protesta ad Atlanta, New York, Berlino, Seattle, Napoli, come succede con molti dei progetti dell’artista. I disegni diventano materiale per comunicare, sono nelle mani dei cittadini e delle cittadine che si muovono con i propri corpi in luoghi molto lontani tra loro per chiedere verità e giustizia, per chiedere risposte, per chiedere in questo caso il cessate il fuoco.
L’atto di disegnare i volti di chi sta dietro l’obiettivo, cercando con cura una foto da cui realizzare un ritratto (cosa non banale, che i giornalisti e gli operatori dei media non hanno una vocazione narcisistica, sono più attratti dagli altri…) è una forma di estremo ringraziamento, di rituale collettivo d’espiazione, di tenace desiderio indirizzato a non lasciare andare il volto di chi ci è caro, anche se mai l’abbiamo conosciuto, anche se mai ormai lo conosceremo.
Si tratta di un work in progress che segue da vicino la cartografia dell’eccidio registrata da CPJ Committee to Protect Journalist, cita le fonti e costituisce un monito politico esplicito che non può essere ignorato.
Almeno 107 sono al 28 maggio 2024 i giornalisti in senso lato uccisi nel conflitto scoppiato ad ottobre 2023 certificati dal Cpj Committee to Protect Journalists: dei 107 giornalisti uccisi, 102 erano palestinesi, 2 israeliani e 3 libanesi.
Mercoledì 12 giugno alle 19.30 l’inaugurazione della mostra sarà introdotta da un dialogo tra Giovanni Boccia Artieri (sociologo, Università di Urbino Carlo Bo) e Iustina Mocanu, (Responsabile Amnesty International Emilia Romagna).
A seguire Squadro sarà lieto di dare spazio a Davide Dormino, scultore, per raccontare Anything to Say?, l’opera itinerante dedicata alla libertà di espressione. La scultura in bronzo raffigura tre icone della nostra contemporaneità – Julian Assange, Chelsea Manning e Edward Snowden – in piedi su tre sedie, con una quarta sedia vuota che invita il pubblico a prendere posizione accanto a loro, in difesa del nostro diritto di sapere. L’opera riflette sul concetto di monumento in senso contemporaneo e sarà a Bologna in piazza Nettuno il 13/14 giugno.
Written by LR