Sfera si sviluppa come una scacchiera in disequilibrio, un assemblaggio di corpi che cercano una possibile intesa sperperando parole e gesti, a caccia di un’alleanza fisiologica tra persone, una nuova forma di intimità per la manifestazione della danza. Sul palco, attraverso i corpi degli mk, movimento e voce si uniscono in un mescolamento caotico, in un irresistibile desiderio di prossimità. Ogni postura, ogni atteggiamento fisico personale e ogni discorso crea e allo stesso tempo assorbe l’esterno, rigenerandosi e reinventandolo costantemente, trasformando tutto in ‘atmosfera’. Lo spettacolo è lontanamente suggestionato dal kecak, affascinante forma di danza e musica quasi rituale nata negli anni Trenta a Bali, in Indonesia. Oggi il rito è diventato profano e occasione di intrattenimento per turisti, ma non ha perso nulla del suo fascino visionario. Sulla base di questa suggestione, mk prova a restituire alla corporeità la sua funzione magica come strumento capace di rimescolare i rapporti tra gli individui e favorire così la nascita di danze che da quell’intesa tra corpi – da quell’intimità – prendano vita.
Written by LR