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Thu 27.03 2025

Le mani su Bologna

Where

Centro Sociale della Pace
Via del Pratello 53, Bologna

When

Thursday 27 March 2025
H 18:00 - 23:00

How much

free

Un incontro per parlare su cosa sta accadendo in città.
Dialogano:
Salvatore Papa, Caporedattore Zero Bologna;
Alessandro Canella, direttore Radio Città Fujiko;
Francesco Kaswalder, Pratello R’Esiste;
Camilla D’Agostino, Circolo Granma.

Negli ultimi anni Bologna sta cambiando volto, e non in meglio. I quartieri popolari come la Bolognina e San Donato stanno diventando sempre più costosi e meno vivibili per chi ci ha sempre abitato. L’amministrazione di Matteo Lepore porta avanti politiche che favoriscono speculazione e gentrificazione, mettendo il profitto davanti alle esigenze dei cittadini.
La speculazione immobiliare sta spingendo fuori studenti, lavoratori precari e famiglie con affitti sempre più alti. La città cambia volto e l’idea di innovazione viene venduta come opportunità, ma per chi?
Anche il trasporto pubblico sta diventando sempre più elitario. Il biglietto dell’autobus a 2,30 euro pesa sulle tasche di chi usa quotidianamente i mezzi pubblici, mentre progetti come il tram e il Passante vengono spacciati per soluzioni ecologiche, quando in realtà aumentano la cementificazione e non migliorano davvero la mobilità cittadina.
La cultura, un tempo cuore pulsante di Bologna, viene sacrificata per far spazio al turismo e agli interessi commerciali. La rappresentazione della città come “City of Food”, che vede come emblema il progetto Grand Tour Italia di Farinetti, ha ridotto Bologna a un parco tematico gastronomico, oscurando il suo patrimonio culturale e storico.
Anche il sistema museale ne risente: il fallimento del progetto Genus Bononiae nella gestione dei musei civici dimostra quanto la cultura venga trattata come un prodotto turistico, anziché come un bene pubblico. I musei non sono più spazi per valorizzare la storia cittadina, ma strumenti per un turismo superficiale e mordi e fuggi.
Parallelamente, l’amministrazione comunale sta smantellando gli spazi sociali e culturali indipendenti. Realtà che offrivano aggregazione e diversità culturale vengono cancellate per lasciare spazio a operazioni sterili, funzionali solo a una Bologna-vetrina.
Bologna Estate, promosso da Matteo Lepore come simbolo della gestione culturale cittadina, non fa che confermare questa tendenza. La città si trasforma in un enorme dehor a cielo aperto, dove ogni spazio è messo a profitto e i contenuti culturali perdono valore.
La direzione è chiara: meno spazi per la comunità, più spazio ai privati e la speculazione. L’amministrazione Lepore sta trasformando Bologna in una città dove vivere è un lusso, cancellando la sua anima popolare e solidale. Chi può permettersi di restare?

Written by LR