Bassirou Fall e Zeus, artisti di Saint-Louis (Senegal), presentano un corpus di opere — sculture, tele, maschere — che affrontano, senza mediazioni, i temi della migrazione, del colonialismo, della crisi ambientale e della spiritualità. Sono opere che prendono parola.
I due artisti, nonostante le difficoltà di affermarsi in campo artistico, hanno scelto di restare in Senegal e in particolare nella città di Saint Louis, dove sono nati, per radicare nella propria comunità una visione politica dell’arte: mostrare alle giovani generazioni che restare è possibile, e che fare arte è un modo per costruire alternative, produrre consapevolezza, creare relazioni.
In questo sguardo si intreccia naturalmente quello di Serendippo. Con il progetto Disegnare Dialoghi e le numerose pratiche di arte pubblica e inclusione condotte a Bologna, Serendippo ha sempre inteso l’arte come mezzo per agire nei territori e creare spazi di ascolto e aggregazione. Un’arte che si mette in gioco senza imporsi, che produce legami e apre riflessioni collettive su questioni reali.
La mostra è nata su proposta di una socia e si inserisce nel modello orizzontale dell’associazione, che fa della condivisione di visioni e pratiche il proprio metodo di lavoro.
In occasione dell’inaugurazione del 16 maggio alle h 19, le opere saranno introdotte da Silvia Lami, cooperante, esperta di progetti culturali in Senegal, e da Francesca Tiberio, volontaria di Serendippo operatrice sociale e illustratrice, il cui percorso personale e artistico si intreccia con i temi della migrazione e della mediazione culturale e le cui opere dialogano con Zeus e Bassirou Fall
.L’evento sarà accompagnato da musiche e aperitivo senegalese.
Orari di apertura: martedì–sabato, 17.00–20.00
Written by LR