La Palestina nel cinema non è solo una situazione politica. È un popolo con una cultura, lingua, arte, con lati negativi e positivi. Nel cinema esistiamo come nazione. Una nazione come tutte le altre.
– Rashid Masharawi
Che ruolo può avere il cinema davanti alla progressiva estromissione di un popolo dalla propria terra?
Da più di mezzo secolo autrici e autori palestinesi rispondono a questa domanda – senza per questo accettare lo stato delle cose – attraverso una cinematografia che si è fatta sempre più ricca. Ne parliamo guardando insieme due momenti importanti:
Nel suo cortometraggio sperimentale Your Father Was Born 100 Years Old, and So Was the Nakba (2018), Razan AlSalah immagina il ritorno di sua nonna ad Haifa grazie a Google Street View, l’unico modo in cui sarebbe possibile per entrambe di visitare quelle strade.
La storia dei tre gioielli (1995) di Michel Khleifi, tra i più influenti autori palestinesi, è il primo lungometraggio interamente girato a Gaza, dove per il dodicenne Yussef l’amore per la coetanea Aida è sufficiente a sfidare l’occupazione israeliana.
La somma raccolta verrà interamente devoluta a Medici Senza Frontiere
Written by LR