Zone Fucsia ovunque non è un sottotitolo, è una risposta e il messaggio è chiaro: gli spazi si attraversano, si vivono, si trasformano.
È questa l’anima del NON UNA DI MENO TORINO FEST, il festival transfemminista nato dal nodo torinese di NUDM dopo l’8 marzo, come risposta alle limitazioni spaziali e simboliche delle “Zone Rosse” istituite dal Ministero dell’Interno alla città. Dove ci vogliono disinnescate, noi rispondiamo con musica, corpi, parole e lotta.
Il festival si articola in due momenti – giugno (19, 20, 22) e luglio (11, 12, 13) – e porta dentro spazi liberati, una lineup che è anche manifesto: talk, workshop, performance e concerti. Apre tutto venerdì 20 giugno con una serata al Giardino dell’Askatasuna che mette al centro il rap e la scena urban in chiave transfemminista.
Sul palco: Chadia Rodriguez, Ellie Cottino, B3tta, Sista Sofy e Kiki.
Una lineup che spinge senza chiedere permesso. La trap energica e assertiva di Chadia – marocchina di origine, torinese d’adozione – incontra le vibrazioni di una scena locale che non ha paura di dire le cose come stanno. Rap, reggaeton, beat sporchi, parole taglienti.
Portare Chadia all’Askatasuna non è solo una scelta musicale. È una presa di parola collettiva. Significa riappropriarsi di linguaggi, stili, sonorità che spesso ci vogliono fuori posto, spostando il baricentro del racconto verso una sorellanza transfemminista che spacca stereotipi e casse.
Torino ha bisogno di Zone Fucsia. E questo è solo l’inizio.
Written by LR