Anche quest’anno Soliera si prende il suo posto nella mappa dei festival estivi da non perdere. Dal 3 al 6 luglio, il centro storico della cittadina modenese ospita la 18ª edizione di Arti Vive, una rassegna che ha il talento di mescolare band internazionali, cantautori italiani di nuova generazione, live locali e atmosfere da sagra col cuore indie.
A rompere il silenzio estivo ci pensano, giovedì 3 luglio, i Deadletter: sei ragazzi di South London con un’anima post-punk ruvida e carismatica, che apriranno le danze tra balli nervosi e testi spigolosi. Il giorno dopo, venerdì 4, sarà il momento di Giorgio Poi, uno dei pochi ad aver trovato un equilibrio credibile tra pop leggero, malinconia cosmica e chitarre precise.
La serata di sabato 5 luglio ha un cuore femminile e potentissimo, con una tripletta da non perdere: Emma Nolde, Lucy Kruger & The Lost Boys e Whitemary. Si parte dal cantautorato intimo e si finisce a ballare forte, tra synth e drum machine che spingono.
Ma il colpo grosso arriva domenica 6: sul palco i Black Country, New Road, ovvero una delle band britanniche più visionarie in circolazione. Il loro mix di post-rock, folk, chamber pop e storytelling teatrale è una roba difficile da raccontare, ma impossibile da dimenticare. Il loro live sarà l’unico a pagamento del festival (ma ne vale ogni centesimo).
Non finisce qui: sul palco saliranno anche Leatherette, a/lpaca, Francesca Bono, Monte Mai, Stella Burns, Maciste, Amalfitano, Bremo, Stefano Barigazzi, Pip Carter and The Deads – tra psichedelia, garage, pop scuro e derive lo-fi.
La novità di quest’anno è la chiusura è sabato 12 luglio ai Giardini Ducali di Modena con Whitemary (sì, di nuovo, ma con un set diverso e tutto da ballare).
Insomma, Arti Vive 2025 si conferma uno di quei festival che rendono l’estate in Emilia non solo sopportabile, ma bella sul serio.
Written by Joe Teufel