La Relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati Francesca Albanese torna a Bologna per presentare il suo libro Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina in conversazione con Valerio Nicolosi.
A seguire: Proiezione dei cortometraggi Everyday in Gaza di Omar Rammal e Tears of Roses di Emad Abdulrahman e The Poem We Sang di Annie Sakkab a cura di Nazra Film Festival e WeWorld Festival, in collaborazione con la Biblioteca Amilcar Cabral e Libreria delle donne di Bologna nell’ambito del Patto per la Lettura del Comune di Bologna.
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Quando il mondo dorme. Storie, parole e ferite dalla Palestina di Francesca Albanese (ed. Rizzoli)
Lo spirito di un luogo è fatto dalle persone che lo abitano, dalle storie che si intersecano nelle sue strade. E questo vale in modo particolare per la Palestina, custode di passaggi storici epocali e teatro di una delle più dolorose pagine di storia contemporanea. Francesca Albanese, la Relatrice speciale ONU sul territorio palestinese occupato, una delle persone più competenti e autorevoli sullo status giuridico e sulla situazione dei palestinesi – amata (o odiata) in tutto il mondo per l’integrità e la passione con cui si batte in favore dei diritti di un popolo troppo a lungo vessato – qui ci offre storie che intrecciano informazioni, riflessioni, emozioni e vicende intime.
Un viaggio scandito da dieci persone che hanno accompagnato Francesca a comprendere storia, presente e futuro della Palestina. Hind Rajab, morta a sei anni sotto le bombe che hanno distrutto Gaza, ci apre gli occhi su cosa significhi essere bambini in un Paese dove i bambini non hanno un nido che li protegga e che rispetti le loro radici. Abu Hassan ci guida tra i luoghi di fatica e sofferenza ai margini di Gerusalemme; e George, amico stretto, di Gerusalemme ci mostra meraviglia e insensatezze. Alon Confino, grande studioso dell’Olocausto, ci aiuta a comprendere i contrasti che possono albergare nel cuore di un ebreo che vede l’apartheid e ne vuole la fine. Ghassan Abu-Sittah, chirurgo arrivato da Londra per entrare nel vivo dell’orrore più inimmaginabile, ci racconta ciò che ha visto; e Malak Mattar, giovane artista che ha fatto il percorso inverso, condivide la storia di chi ha dovuto lasciare Gaza per potersi esprimere o per sopravvivere. E poi Ingrid Jaradat Gassner, Eyal Weizman, Gabor Maté… fino a una delle persone più vicine a Francesca nella vita, così come nella ricerca di una consapevolezza capace di tradursi in azione.
Dieci storie che si legano alle vite di molte altre, ponendoci le domande a cui è doveroso dare risposta: quali sono le conseguenze dell’occupazione? Dov’è la casa di una persona rifugiata? In che condizioni vive il popolo palestinese? Fino a che punto può arrivare la crudeltà di un genocidio?
Written by LR