Dopo la festa organizzata a giugno scorso, torna per due giorni – venerdì 19 e sabato 20 settembre – nel parco antistante la Caserma Sani (con accesso da via Parri), l’evento per la tutela degli spazi pubblici organizzato da Resistenze Spaziali, gruppo composto da D(i)ritti alla città, Comitato Besta, Legambiente, Extinction Rebellion, Greenpeace, Unione Sindacale Italiana (USI-CIT), Cobas Bologna e aperto alle adesioni di comitati, associazioni, cittadini e cittadine.
La loro campagna si concentra, in particolare, sulle quattro grandi aree militari dismesse di Bologna – Sani, Mazzoni, Perotti e Stamoto – che si estendono complessivamente su circa 34 ettari.
“Su questi spazi – scrivono – esistono progetti a diversi stadi di avanzamento progettuale e urbanistico, e tutti convergono verso lo stesso modello: demolizione del patrimonio architettonico, distruzione di vaste aree verdi, enorme spazio all’edilizia privata destinata alla vendita, costosi studentati privati, con il contorno di parcheggi, centri commerciali e direzionali. Poi una spolverata di Edilizia residenziale sociale (Ers), concetto dai contorni nebulosi, e qualche rarissima funzione pubblica”.
Il primo evento di Resistenze Spaziali ruota attorno all’ex Caserma Sani, 10 ettari tra la Bolognina e la Fiera, abbandonati dagli anni ‘90 e chiusi a chiave, dove sorge una vasta area verde con centinaia di alberi e diversi edifici vuoti, alcuni di notevole valore architettonico. Attualmente la caserma è di proprietà della Cassa Depositi e Prestiti, società per azioni controllata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, trai cui obiettivi c’è la “valorizzazione” del patrimonio immobiliare pubblico che gli è stato conferito, ovvero la sua messa a profitto per guadagnare il più possibile.
“Nonostante il Piano regolatore del 1985 avesse previsto la realizzazione di un grande parco al posto della Caserma – affermano -, il progetto approvato dal Comune di Bologna prevede addirittura l’abbattimento di 391 alberi (di cui 295 sani). Verranno costruite abitazioni private, esercizi commerciali e un parcheggio multipiano. L’area sarà di fatto cementificata e privatizzata. Il traffico aumenterà, in una zona già congestionata. Potrebbe invece essere recuperata per usi pubblici, luoghi di incontro, cultura, sport, tempo libero. Il rischio concreto, però, è che accada tutto il contrario. Gli spazi pubblici devono rimanere di proprietà pubblica, devono essere aperti e destinati prevalentemente a funzioni pubbliche. Ecco cosa vogliamo.”
Il programma parte venerdì 19 settembre alle h 18 con un’Assemblea pubblica per decidere come progettare “dal basso” una destinazione diversa della Caserma, seguita alle h 21 da un incontro insieme a Sofia Nardacchione, di Libera, per indagare la connessione tra turismo, spazio pubblico, infiltrazioni mafiose.
Sabato 20 si continua con una passeggiata esplorativa attorno alla Caserma alle h 16 e, alle 18, con un incontro in cui si discuterà di politiche con una qualificata platea di ospiti (Paolo Berdini, Alessandro Volpi,
Paola Bonora e Gianni Barbacetto), per chiudere alle 21.30 con il dj set di Carole.
IL PROGRAMMA COMPLETO
venerdì 19 settembre
18.00 Assemblea spaziale per progettare gli spazi pubblici
21.00 È il turismo, bellezza! Incontro con Sofia Nardacchione, giornalista. A seguire, proiezione del documentario La febbre del cibo. Bologna, il tuo odor di benessere, di Sofia Nardacchione e Andrea Giagnorio, prodotto da Libera (2024, 30′)
Interventi musicali a cura di Radio Spore
sabato 20 settembre
16.00 Passeggiata guidata intorno alla Caserma Sani, alla scoperta del luogo, della sua storia e dei progetti di “rigenerazione”
18.00 Giù le mani dagli spazi pubblici!
Incontro con:
Paolo Berdini, urbanista, ex assessore Comune di Roma
Alessandro Volpi, storico, Università di Pisa
Paola Bonora, geografa, Università di Bologna
Gianni Barbacetto, giornalista
21.30 Dj Carole – Afro sound decoloniale
Written by LR