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Thu 16.10 2025

Claudia Castellucci: L'Infinito Carnale

Where

Chiesa di San Barbaziano
Via Battisti 35, Bologna

When

Thursday 16 October 2025
H 19:30

How much

€ 10

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Organizaer

Xing

Giovedi 16 ottobre 2025 alle 19.30 e alle 22 Xing presenta L’Infinito Carnale – Dialogo tra Antonio d’Egitto e Ilarione di Gaza, una danza di Claudia Castellucci, drammaturga, coreografa, didatta e cofondatrice della Societas Raffaello Sanzio.

L’intervento è un nuovo Hole, formato che Xing ha iniziato a sperimentare dal 2022, occupando e attivando luoghi non istituzionali come ridefinizione temporanea di uno spazio pubblico.

Ingresso 
2 repliche: h 19.30 e h 22.00
Euro 10,00
capienza ridotta – prenotazione obbligatoria (dal 10 ottobre): info@xing.it

L’Infinito Carnale è una danza di Claudia Castellucci per la Compagnia Mòra basata su un dialogo da lei scritto tra due eremiti cristiani, Antonio d’Egitto e il suo giovane discepolo Ilarione di Gaza, e su una drammaturgia concepita in forma ritmica. I danzatori si muovono, battuta dopo battuta, nella sonorità del dialogo incorporato nell’habitat sonoro di Stefano Bartolini.
“Antonio d’Egitto (251-356), un eremita ritirato nel deserto della Tebaide, è raggiunto dal giovane Ilarione di Gaza (291-371), il quale gli pone diverse domande che lo affliggono, ma le risposte del suo maestro anziché orientarlo lo sconcertano. L’ambiente del deserto non offre appigli, così le uniche cose che nella solitudine più totale si possono trovare sono i prodotti della propria mente. Ma la mente non è un luogo esclusivamente proprio, abitato com’è di immagini di ogni specie provenienti dal passato o da fantasie generate dall’esterno. Il deserto rivela la veduta anticipata delle cose all’ultimo stadio, ormai rilassato: una polvere sterminata. Non c’è niente da vedere e niente si muove: tutto è Passato. Non resta che sperare di trovare soltanto in se stessi una novità. L’istinto a creare qualcosa che non c’è, rivela il bisogno di rappresentare il mondo, e non soltanto di utilizzarlo.”   (C. Castellucci)
In L’Infinito Carnale la Compagnia Mòra (nome che designa la pausa minima, tale da poter distinguere due suoni) riprende l’antichissima forma espressiva della pantomima per essere giudicata dalla povertà estrema di varianti temporali, panoramiche e materiche.

Written by LR