Nel nuovo incontro del ciclo di incontri tematici “Le mani su Bologna”, organizzato da Pratello R’Esiste e Circolo Granma, si passa ad osservare il terzo settore e le fondazioni in particolare e la relativa spinta verso la privatizzazione dei servizi pubblici. A confronto diverse esperienze con Luca Rossomando, autore de “L’impresa del bene. Terzo settore e turismo a Napoli” (Carocci, 2025) nonché coordinatore della redazione di Napoli Monitor, Enrico Tabellini dei Cobas di Bologna e Federico Serra di USB, accompagnati e moderati da Alessandro Canella e Salvatore Papa.
Organizzazioni di volontariato, cooperative, associazioni, imprese sociali e fondazioni: dagli anni 90 il numero gli enti del terzo settore ha continuato a crescere senza fermarsi e con esso il personale assunto. Davanti alle politiche di contenimento della spesa pubblica, questi enti hanno finito col ricoprire un ruolo sempre più importante subentrando progressivamente nella gestione dei servizi pubblici. Il modello misto pubblico/privato si è così imposto sulla scena delle città, favorito anche da una narrazione che ha etichettato il pubblico come lento, troppo burocratico e inconcludente e il privato come coraggioso e efficiente. Una forma subdola di privatizzazione “sociale” alla quale si è accompagnata una dismissione sempre più marcata dei servizi e l’erosione degli spazi pubblici.
Un ruolo di primo piano in questo contesto l’hanno avuto le fondazioni grazie alla loro capacità di attrarre denaro, stabilire relazioni e stimolare le trasformazioni.
Di questo ha raccontato molto bene Luca Rossomando nel suo “L’impresa del bene. Terzo settore e turismo a Napoli” (Carocci, 2025) e di questo ci diranno anche Enrico Tabellini, sindacalista dei Cobas, e Federico Serra, delegato sindacale di USB, che conducono in modi diversi una battaglia contro la privatizzazione dei servizi pubblici di Bologna.
Written by LR