Giocasta, la madre-amante di Edipo, è protagonista di un’opera tra danza e teatro che sfida la società patriarcale e riflette sulle contraddizioni della nostra contemporaneità.
Pochi oggetti, un presente distorto, la voce come strumento musicale, un corpo fremente e scomposto. Sono gli elementi della nuova esplorazione artistica della coreografa e performer Michela Lucenti su una delle figure femminili più contraddittorie della tragedia classica, Giocasta, la madre di Edipo. A partire da una ricerca antropologica sul mito, la pièce si ispira a La voce umana di Jean Cocteau e all’ultima versione delle Fenicie di Euripide, per raccontare lo sguardo femminile sull’orrore della guerra, toccando i temi del potere e dell’ambizione. La storia dell’amore incestuoso tra Giocasta e Edipo, interpretato dal giovane cantautore e performer Thybaud Monterisi, manifesta qui la sfida alle convenzioni della società patriarcale. Musica, coreografia e drammaturgia sono concepiti come «strumenti capaci di restituire, con potenza fisica e sensoriale, il dramma eterno di una madre e di una città – scrive la coreografa – riflettendo le tensioni senza tempo della nostra contemporaneità».
Written by LR