È raro trovare nella scena contemporanea un pianista come Robert Glasper, che sembra non avere mai paura di contaminare e muoversi tra i generi della tradizione afroamericana. Il grande pubblico probabilmente lo ha conosciuto per le sue apparizioni in sala di registrazione al fianco di figure fondamentali della scena “black” (Mos Def, Q-Tip, Kanye West, J Dilla, Erykah Badu, Jay-Z, solo per citarne alcuni) molti dei quali hanno poi ricambiato con featuring e collaborazioni. Adesso arriva in Italia, dopo aver vinto anche un Grammy, con il suo Experiment accompagnato da Mark Colenburg, Casey Benjamin e Burniss Travis II. E ancora una volta sembra voler tradire il jazz con soul, funk e altre sperimentazioni: cosa possiamo chiedere di meglio?
Written by Marco Scotti