Un’installazione ideata da Enrico Casagrande e Daniela Nicolò nell’ambito di HELLO STRANGER | 25 anni di Motus.
Il progetto Rooms è solo una continua riflessione sulla morte. La morte in Occidente. La morte dell’Occidente. Fra le braccia dell’America. Fra i sorrisi di gomma degli attuali governanti… Questo rumore bianco di fondo, che si sente ovunque, in tutti i luoghi chiusi con impianti di condizionamento, dai centri commerciali alle stanze d’albergo… è il rumore della morte, è il tragico risuonare di quel senso di vuoto perenne, di quella inadeguatezza dell’essere di fronte alle cose, che diventa condizione esistenziale in un periodo critico in cui “essere morti o essere vivi è la stessa cosa” (Pier Paolo Pasolini).
Con l’installazione video Rooms – realizzata per il Festival TTV di Riccione (2004) e tratta dallo spettacolo Twin Rooms (2002) – Motus giunge al punto estremo dell’eliminazione degli attori e dello spazio fisico da essi occupato: scompare la stanza in alluminio e restano soltanto gli schermi a contenere le loro presenze digitali. Rooms è dunque una sorta di autopsia dello spettacolo, che appare così sventrato, completamente aperto e svelato, dal momento che sono visibili anche tutti i backstage, le pause, ciò che il pubblico – a teatro – non è abituato a vedere.
Written by Salvatore Papa