Ruskin è la mente dietro le produzioni O/V/R, il suono techno odierno più interessante, nuova linfa per la sua storica etichetta Blueprint, una piccola label che lavora sottotraccia nella Londra dei grandi club e delle mode musicali che durano una stagione. Ma, se fino a qualche anno fa Ruskin trovava più calore al Berghain o al Tresor, ora le serate Blueprint sotto le arcate in mattoni del Cable, a pochi passi da Tower Bridge, e sono sempre un gioioso sold out. Il caro James arriva inaspettatamente al Link accompagnato da un altro big dell’UK techno: Shifted. Uno i cui set fai fatica a descrivere: claustrofobico, ipnotico, opprimente, ma anche catartico ed esoterico, con toni bassi e minacciosi che sembrano quasi un invito a ballare il dolore. Dopotutto i suoi dischi sembrano portarsi con sé un intero universo di dettagli ambient, su cui si innesta il post punk più malato e primordiale, l’industrial di matrice Perc Trax e una serie di synth analogici pronti a prender fuoco, generando soundscape saturi e dall’impatto quasi soprannaturale. Tutti questi aspetti permeano profondamente le sue esibizioni, che sembrano preannunciare qualcosa di terribile e minaccioso oltre le porte del club: un senso di alienazione urbana, da cui è difficile fuggire. A completare il flusso di sonorità nord-europee l’italiano Oniks, l’uomo dietro il format Funk You cha ha da poco compiuto 10 anni e rappresenta un’imprescindibile realtà nel circuito milanese.
Written by Leona