Il libro di Kuhn sulle rivoluzioni scientifiche diventò un bestseller perché contraddice l’idea comune che la conoscenza scientifica proceda per accumulazione: siamo abituati a pensare che abbiamo scoperto una cosa dopo l’altra, una legge della fisica o della biologia dopo quell’altra, in armonia. E invece Kuhn descrive il fenomeno fondamentale della ricerca come una serie di pressioni sempre più contraddittorie all’interno di una determinata visione del mondo, che la fanno infine esplodere determinando quello che lui chiama un cambio di paradigma, una nuova visione del mondo, una nuova teoria che spiega i fenomeni in un modo completamente diverso. L’ipotesi di Ettore Favini ne Il paradigma di Kuhn associa le procedure del mondo dell’arte a questo andamento rivoluzionario della conoscenza. La mostra riunisce le opere di 19 artisti, dilatandosi in due sedi e in due momenti diversi: il primo atto si svolge nella galleria FuoriCampo di Siena, che ospiterà dal 20 gennaio al 31 marzo 2018 una serie di 19 piccoli lavori realizzati da Marco Basta, Thomas Berra, Alessandro Biggio, Andrea Bocca, Pamela Diamante, Antonio Fiorentino, Mafalda Galessi, Corinna Gosmaro, Helena Hladilovà, Vincenzo Napolitano, Dario Pecoraro, Alessandro Polo, Gianni Politi, Agne Raceviciute, Stefano Serretta, Namsal Siedlecki, Luca Trevisani, Serena Vestrucci, Mauro Vignando. Per il secondo atto bisogna andare a Cremona.
Written by Lucia Tozzi