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Gurdulù

ZERO here: Pensa a Italo Calvino davanti a un filetto di vitella alla Rossini

Contacts

Gurdulù Via delle Caldaie , 12 r
Firenze

Time

  • lunedi chiuso
  • martedi 19–00
  • mercoledi 19–00
  • giovedi 19–00
  • venerdi 19–00
  • sabato 19–00
  • domenica 12:30–14:30 , 19:30–23

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Food

Prices

Gurdulù, recente apertura in via delle Caldaie, a pochi metri da Piazza Santo Spirito, nel cuore della vera Firenze, in quella zona Oltrarno che tanto piace a me. Il nome si ispira a un personaggio de “Il cavaliere inesistente” di Italo Calvino, quel Gurdulù che “…non sa chi è, cambia continuamente… Mille nomi non lo chiamano, mille volti non lo definiscono …”. E questa rapida introduzione vi da già immediatamente un’idea di come questo nuovo locale si presenti come un luogo unico, fuori dal comune – se non altro fuori dai soliti ranghi del panorama della ristorazione fiorentina, quello è certo. L’ambientazione ricorda un gentlemen’s club londinese, con un lungo bancone all’ingresso, dove è possibile fermarsi per un cocktail preparato a regola d’arte (la bar-lady Sabrina Gallioni pare sia una vera autorità in materia) o un bicchiere di buon vino, tipo che la carta conta oltre 250 etichette al bicchiere, di certo non si può dire che manchi la scelta, in abbinamento a snack da consumare sia al bancone che seduti comodamente al tavolo.

La sala di Gurdulù
La sala di Gurdulù

E per l’aperitivo o il drink dopo cena siamo a posto, direte voi. Questo, però, è solo l’inizio. Il vero innamoramento per Gurdulù arriva con la cena, consumata in una della due due sale dal gusto retrò illuminate dalle luci soffuse di lampade anni 50 e arricchite da carte da parati disegnate da Fornasetti (per l’estate, poi, ho già intravisto una piccola corte interna che promette anche qualche coperto romantico al chiaro di luna). Anche il menù è fuori dal comune: non troverete segnati i classici “antipasti”, “primi piatti” etc etc, bensì la scelta è tra “Stato Puro, Tradizione e Territorio”, “Oggi al Mercato” e “Dolci e Stagioni”.

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E nelle tre categorie rientrano, cambiando di stagione in stagione e, molto spesso, anche di giorno in giorno, dei veri e propri capolavori culinari. Noi abbiamo provato la caponata invernale di tuberi con crema di cavolfiore al ginepro, pane e mandorle, il baccalà mantecato, la rana pescatrice con carciofi e patate, il filetto di vitella alla Rossini con spinaci, pinoli e uvetta, il frangipane di lamponi con gelato alla vaniglia e il Tiramisù biscotto all’italiana. Più un amouse-bouche iniziale a base di tartare di salmone all’aroma di lamponi. Semplicemente deliziosi.

Filetto di vitella alla Rossini
Filetto di vitella alla Rossini

Tutte creazioni della chef Entiana Osmenzeza, nel cui curriculum compaiono qua e là nomi come Gualtiero Marchesi, Alain Ducasse, Carlo Cracco e Hell’s Kitchen Italia, il celeberrimo Noma di Copenaghen e, ultima esperienza, il Sesto on Arno in cima al Westin Excelsior.Fate un po’ voi…

I dolci di Gurdulù
I dolci di Gurdulù

Non mi resta altro che ringraziare quei cinque amici che, pur svolgendo professioni diverse di giorno, hanno dato vita a questo progetto, realizzando il loro sogno nel cassetto: quello di “incontrarsi tutti insieme attorno ad un tavolo, in un locale raffinato ma allo stesso tempo vivace e coinvolgente, davanti ad un piatto che appaga i sensi e ad un cocktail abilmente miscelato”. Ecco, io faccio mio questo loro sogno: mi sa che attorno a quel tavolo mi ci ritroverete molto spesso, e consiglio anche a voi di fare lo stesso. Che male proprio non capitate, eh.

Elena Minozzi