C’era il boom economico, le famiglie potevano finalmente permettersi una cinquecento e nel weekend si andava in gita canticchiando Volare. Ora riavvolgete il nastro: Penso che un sogno così non ritorni mai più, cantava Modugno. Aveva ragione, eppure qui e lì sparso chissà dove quel sogno esiste ancora, in un jukebox, una tabella del totocalcio, un vecchio frigo o un televisore in bianco e nero. Giuseppe e i suoi soci del Macondo hanno girato l’Italia in lungo e in largo per ritrovarlo e dopo cinque mesi di telefonate, passaparola e viaggi su e giù sono riusciti a ricostruirlo in un tipico bar degli anni 60. Ed è abbastanza stupefacente. Si chiama Volare ed è un concentrato di tutti quei bar di paese conservati nella memoria di un’Italia che non c’è più. Ha aperto a fine giugno scorso un po’ in sordina in via Belvedere 10/D, ma è già un cult.
«Era da tempo che con i miei soci scherzando ci dicevamo di voler fare il classico baretto di paese – ci racconta Giuseppe – anche se poi alla fine ci piaceva l’idea, ma poco si addiceva al nostro lavoro con i distillati di medio-alto livello. Quando però siamo stati scaraventati nel lockdown da quella scintilla è nato un ragionamento. In quel periodo in cui il nostro lavoro era ritenuto sacrificabile, ci è venuta voglia di provare a recuperarne la dignità ripartendo dalle sue origini italiane, dalla nascita del bar moderno negli anni 60, quando le persone iniziarono a frequentare i bar come spazi di socializzazione».
È partita quindi una ricerca spasmodica per collezionare solo pezzi originali dei mitici anni del boom.
«L’idea – continua – era quella di creare un luogo accogliente, adattarlo a quell’immaginario collettivo dei bar di paese, appunto, nati negli anni 60 e rimasti sempre uguali fino ai 90, quando quasi tutti hanno poi chiuso, regalando però bellissimi ricordi anche a quelli che come me oggi si avvicinano ai 40».
Chiaramente non è solo scenografia, ma un tuffo nel passato che comprende anche il concetto di aperitivo, rigorosamente accompagnato da noccioline, olive, mortadella, pane e uovo sodo con sale, pepe e olio.
«Rispetto al Macondo qui lavoriamo molto di più sull’essenza e sull’atmosfera. Abbiamo, quindi, ripreso alcuni prodotti di cui si è persa memoria, come il Rosolio – che ci stiamo facendo produrre con ricetta tradizionale -, il Brandy o il Biancosarti. Tutti richiamano il mood dall’epoca, ma con il nostro tocco di modernità. Quindi, per dire, al posto dello spritz Aperol si può bere un Biancosarti con cocktailino San Pellegrino, Brandy e ginger beer, Crodino e vermouth, Amaro Ramazzotti e gassosa, whisky & soda o rabarbaro e cedrata e così via».
Volare sarà a breve aperto anche a colazione, me per il momento potete salire sulla macchina del tempo tutti i giorni dalle h 18 alle 2.