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Bologna diventerà una “città-caffè a cielo aperto”?

Written by La Redazione il 6 May 2020

Foto di Paolo Righi

La proposta è arrivata qualche giorno fa dal presidente di Confesercenti, Massimo Zucchini, che sulle pagine del Corriere lanciava l’idea di una “città-caffè a cielo aperto” rispondendo all’offerta del Sindaco Virginio Merola che aveva annunciato più spazio (gratuito) per i dehors e nuove pedonalizzazioni. Una soluzione – richiesta anche nella campagna Freedehors lanciata da Miky e Max – che consentirebbe a bar e ristoranti di recuperare qualche posto a sedere fra quelli persi a causa delle norme che impongono il distanziamento sociale e che si rifà ad altre proposte avanzate all’estero come quella di Vilnius.

In attesa delle disposizioni governative, è già previsto un tavolo tecnico con gli assessori Aitini (Commercio), Orioli (Urbanistica) e Lepore (Turismo), e a Merola l’idea piace: “Stiamo ragionando – ha detto il Sindaco – su come accompagnare la ristorazione facendo uscire di nuovo i nostri artisti: se c’è ristorazione esterna c’è occasione di eventi musicali. Invece che fare un’estate in città tradizionale, abbiamo intenzione di fare così”.

D’altra parte anche l’assessore Lepore giorni fa aveva parlato di un’estate senza grandi eventi ma con “una proposta diffusa di iniziative nei nostri Quartieri, nei rioni e anche nei caseggiati”.

E sul rischio di una “tavolinizzazione” della città è intervenuto in Question Time l’Assessore Aitini: “Non abbiamo intenzione di mettere dehors dove non ci possono stare – ha detto Aitini -, non abbiamo intenzione di mettere tavoli e sedie sulle piste ciclabili, non abbiamo intenzione di sostituire tutti i parcheggi con tavolini e sedie. Bisogna fare una cosa equilibrata che riguardi appunto la possibilità di ampliare gli spazi concessi. Qualsiasi scelta dovrà salvaguardare l’obiettivo del decoro urbano e appunto, come dicevo prima, la fruibilità dello spazio pubblico da parte dei pedoni, delle persone con disabilità e chiaramente delle biciclette, tenendo sempre conto anche delle legittime aspettative dei residenti”.