Riaprire i vecchi sentieri e strade nel tempo chiuse dai frontisti, potenziare la rete escursionistica, chiudere alcune strade al traffico nei weekend e aumentare il trasporto pubblico verso i parchi, ridurre la velocità con Zone30 e dissuasori e aumentare la sicurezza sulle strade per pedoni e ciclisti, promuovere una frequentazione sostenibile, favorire il presidio della collina, fare rete per sviluppare servizi per il tempo libero ed il turismo sostenibile. Sono le principali proposte presenti nel manifesto per i “Colli Aperti” promosso e sottoscritto da oltre una ventina di realtà del territorio collinare, associazioni cittadine, imprenditori, residenti e fruitori della collina di Bologna, tra cui Salvaiciclisti-Bologna, L’Altra Babele, Frati dell’Eremo di Ronzano e Teatro dei Mignoli.
Proposte presentate all’Amministrazione comunale e, soprattutto, a chi guiderà la città nel prossimo futuro.
“Tra gli effetti della pandemia – si legge nel comunicato – c’è stata la riscoperta della collina bolognese, con tantissimi che si sono riversati a camminare e ad andare in bici sui colli. Ma la grande massa di persone si è trovata a condividere le poche strade di accesso ai colli con il veloce traffico che mal si concilia con il movimento lento e con la difficoltà di avere a disposizione pochi sentieri riservati ai camminatori e pochi spazi verdi, spesso limitati dalle proprietà private adiacenti. Qualche volta il gran numero di frequentatori ha inoltre creato problemi di rispetto degli spazi, con danni e rifiuti abbandonati”.
Ecco le idee:
– Colli Days e nuovi trasporti pubblici: nei weekend o in date particolari chiusura sperimentale al traffico di alcuni percorsi carrabili collinari per favorire la fruizione in sicurezza a piedi e in bici (es. via di Casaglia fino a San Luca, via di Sabbiuno per i ciclisti), indissolubilmente associata al potenziamento di alternative agli spostamenti comode ed efficaci quali mezzi pubblici;
– Strade minori riservate: limitazioni permanenti all’accesso (escluso residenti e accedenti alle proprietà) di via del Genio, via San Vittore, via degli Scalini, via Golfreda, via S.Andrea di Sesto;
– Sicurezza stradale: limitazioni al traffico e interventi di moderazione del traffico come restringimenti, limitazioni e dissuasori di velocità, autovelox;
– Potenziamento della rete escursionistica: realizzazione rapida del programma del Piano Urbanistico Generale del Comune di Bologna, il quale contiene la previsione della realizzazione quali beni di pubblico interesse di numerosi sentieri già proposti. Manutenzione di ogni sentiero/stradello esistente e riapertura di quelli che nel tempo sono stati chiusi o privatizzati, recuperandone l’uso pubblico. Realizzazione di nuovi sentieri di collegamento fra la città e la collina laddove ora mancanti e di nuovi tratti di ricucitura con la rete sentieristica esistente;
– Marciapiedi e percorsi a piedi: più in generale, predisposizione di percorsi per pedoni sicuri e completi per facilitare la salita alla collina dai principali punti di accesso della zona pedecollinare;
– Poli attrattori: piano sosta e piano di mobilità sostenibile per i poli attrattori più impattanti come Ospedale Rizzoli e la Bologna Business School;
– Campagna per la sostenibilità: iniziative di sensibilizzazione nei confronti dei fruitori, dei residenti, delle attività commerciali presenti e dei fruitori della collina volte al rispetto del verde e alla tutela paesaggistica dei luoghi, attraverso comunicazione e cartellonistica apposita;
– Rete di realtà del territorio: favorire la messa in rete delle diverse realtà commerciali, imprenditoriali e sociali già attive e presenti sui colli, per giungere ad una articolata proposta di servizi e beni che possano incentivare sia l’interesse dei fruitori delle colline e, più in generale, il turismo verde, sia l’impegno e il presidio sostenibile del territorio profuso dalle realtà che vi operano (imprese agricole, esercizi commerciali, B&B, associazioni e Onlus).