Venerdì 8 giugno inaugura ufficialmente il nuovo e discusso Guasto Village. Oltre a riproporre il modello con i container dell’anno scorso con alcune novità, l’Associazione PeacockLab, vincitrice del bando, curerà anche la programmazione degli eventi nella zona di Piazza Verdi e gran parte di quelli sul grande palco permanente inaugurato il 25 maggio che ospiterà musica, danza, teatro, incontri, dibattiti, e appuntamenti dedicati alla lettura e al tema del lavoro.
Per capire meglio come sarà, abbiamo fatto due domande a Carlo Di Gaetano.
È stata dura?
Sì, pensavamo che l’anno peggiore sarebbe stato il primo, ci sbagliavamo. Quest’anno è un parto, ma i problemi e le invidie ci danno ancora più energia.
Cosa avete pensato quando è arrivato lo stop della Soprintendenza?
Siamo rimasti abbastanza scioccati, anche in merito alla decisione di Piazza Maggiore. Piazze e vie sono nate per essere spazi di incontro e di socialità, devono essere vivi e vissuti. Inoltre, se si conferisce alla Soprintendenza il diritto di esprimersi con pareri vincolanti allora il suo parere andrebbe rispettato in un senso più ampio e “produttivo”. È assurdo che i container siano stati inizialmente negati perché non adatti a essere posizionati di fianco ad un edificio di pregio come il Teatro Comunale, mentre relativamente alle tende davanti alla sua entrata, le bottiglie e gli spacciatori che ogni giorno lo deturpano nessuno si è mai espresso.
Credo sia emblematico delle contraddizioni di Bologna e dei bolognesi su questa zona, dove tutti hanno un’opinione in merito, nessuno una soluzione, e pochi ci passano davvero.
Quali le novità di quest’anno?
Abbiamo realizzato un palco stupendo grazie al sostegno del Comune in cui sono in programma più di 80 eventi, è il fulcro di tutte le attività culturali del Guasto Village. Inoltre, abbiamo nuove attività nella zona di Largo Respighi che porteranno musica, socialità e un’offerta gastronomica rinnovata. Poi abbiamo completamente cambiato i container, saranno coperti di piante e rampicanti. Saranno tanti piccoli giardini verticali, una figata. E a fine rassegna doneremo le piante ai residenti. Sempre con i residenti stiamo studiando una serie di attività sociali per la zona in cui parteciperanno anche gli esercenti e tutti gli operatori del Village. Si tratta di un modello di supporto alla “local community” come quelli promossi dal Pop Brixton di Londra e altri progetti di rigenerazione urbana temporanea a cui il Guasto Village si ispira.
Chi saranno gli esercenti e operatori attivi nei container e dove si collocano?
Tra via del Guasto e Largo Respighi saranno concentrati i container dedicati al food & beverage, ma non solo. Abbiamo il piacere di ospitare Nero Factory ed Ex Forno MAMbo, i quali avranno un container a testa dove saranno ospitate due rassegne musicali ricche di dj set e live. Gli eventi coinvolgono tutti gli artisti e le realtà con cui questi due importanti locali offrono splendide serate durante l’inverno.
Altra novità è che avremo un messicano! El Cantinero di Piazza Malpighi. Sono inoltre confermati l’Altro Spazio, con cui abbiamo in programma anche eventi speciali dedicati alle tematiche dell’inclusività, e i nostri partner di lunga data che hanno sostenuto il progetto sin dal 2017. Erba con le sue mitiche piadine gourmet, Gester bar con i suoi drink, Publik, il punto estivo del English Empire, La Saracca con il suo pesce fresco e infine le Vie Dei Briganti, il cocktail bar & food del Cafè Commercianti.
Qualche anticipazione sul programma in Piazza Verdi?
C’è veramente di tutto. Dai grandi nomi come Paolo Fresu il 3 luglio e Manuel Agnelli il 10, che sarà ospite con la Repubblica delle Idee, fino alle rassegne dedicate agli artisti indipendenti portati dal collettivo HMCF (Hey Men Close Friends). Potrei citarti gli Aria su Marte il 15 giugno, Franek Windy il 17 giugno, Itristi domenica 1 luglio.
Non c’è solo musica: in questi giorni ospitiamo con piacere il Festival dello Sviluppo Sostenibile, fra pochi giorni ci sarà la settimana dedicato al libro realizzato con l’Università di Bologna. A luglio ci saranno dieci giorni dedicati alla danza che porteranno sul palco, tra gli altri, la compagina diretta da Poppin Kris, coreografo vincitore nel 2006 al Battle Of The Year, la più importante competizione mondiale di Break Dance. La cosa che mi preme dire è stiamo ancora ultimando il programma che andrà avanti fino a metà ottobre e siamo aperti a chi voglia inviare proposte, questo palco è un’agorà aperta a tutti.
Cosa rispondete a chi vi accusa di promuovere il processo di gentrificazione?
Rispondiamo che la genitrificazione è un processo in cui sostanzialmente i ricchi si insediano in una zona che prima era popolare, cacciando via questi ultimi. Noi non stiamo cacciando nessuno, anzi stiamo ripopolando spazi in cui nemmeno ci si passava per paura. Il nostro progetto è inclusivo e rivolto a tutti. Qui ci lavora gente giovane che ha piccole attività e associazioni che lavorano più spesso per la gloria che per i soldi. Non ci sono investitori o poteri occulti, anche se oggi va di moda vederli ovunque. Solo tanti under 40 che si fanno un mazzo così. Se vogliono protestare contro la gentrificazione potrebbero farlo davanti alla sede di Airbnb.
Siamo comunque aperti alle critiche costruttive, abbiamo cercato instaurare un dialogo con chi ha occupato via del Guasto quella famosa notte, ma non ci hanno voluto parlare. Il giorno dopo abbiamo visti i murales deturpati e ci è dispiaciuto, anche perché erano frutto di un progetto nato in concomitanza al Guasto Village, gli street artist autori del murales erano infatti gli stessi che hanno dipinto i container. Non siamo preoccupati, con l’asssociazione Serendippo abbiamo in mente un altro intervento ancora più spettacolare sui muri della zona.