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Comodi, continuate pure a fare i nemici del popolo

Scritto da Bologna, la città più progressista d’Italia

Written by Andrea Ruggeri il 15 November 2024

Letizia Battaglia, Palermo, vicino la Chiesa di Santa Chiara. Il gioco dei killer, 1982 | © Letizia Battaglia

Dal Libro Cuore della Gen Z: 12enne accoltella il compagno di classe perché ha fatto la spia/16enne e 21enne accoltellano un capotreno/rissa a fendenti tra minorenni muore un 16enne/baby gang accoltella un coetaneo per un telefonino/ Z-enni fans di body shaming bullizzano una loro coetanea, lei si suicida. Ed etc, ed etc, ed etc. Apoteosi tutta smartphone e serramanico, mentre mammine e paparini X e Y s’interrogano sul disagio dei loro patatini Z.

Per sentirsi al sicuro da questa giovin teppaglia eccovi un capsule limited edition per élites progressiste vocate a nobili guerre culturali.

Contiene: ideologie woke – teorie non binarie – pol corr invasivo –  ambientalismo e sostenibilità con il culo degli altri – transizione ecologica a uso di ricchi elettrificati – anticolonialismo retroattivo – disseminazione di asterischi – asili nel bosco. In omaggio un kit della Guida Michelin per invitare a cena la baby gang sotto casa.

Per carità tutto ineccepibile ci mancherebbe altro, ma la radicalità progressista è tutta qui, riguarda maturi benestanti scolarizzati intossicati dalle loro guerre culturali. Coloro che da tempo immemore hanno abdicato alle guerre sociali, che sono roba grezza da operai.

Da questa radicalità umanitaria pol corr (casomai con prole Z), sono esclusi: poveri in canna, giovani incanagliti, licenziati, non laureati e diplomati, operai manifatturieri, addetti alla logistica e alla grande distribuzione, edili e braccianti agricoli, carcerati e senza fissa dimora, precari del lavoro manuale e zombies aziendali automatizzati. In definitiva il popolo come sta messo adesso imbarazza i progressisti, ha la testa altrove, è sempre più disperato, impresentabile e imbarbarito. Viceversa al popolo non interessano i progressisti. I maratoneti delle guerre culturali sono diventati i nemici giurati della plebe abbandonata da tutti.  E’ la catastrofe umanitaria della sinistra neoliberista che fu filo URSS e ora è filo Ursula. Di là dal mare Donald l’ha capito al volo.

La GenZ è l’incubatore di tutti gli incubi progressisti: menomazione sociale, picchi di demenza, fragilità psicologica, uso easy di alcol, oppiacei sintetici, metanfetamine, criminalità minorile, suicidi, omicidi, autolesionismo. L’umanità giovinastra chatta a palla in un mondo artificiale che la coccola h24. E’ la cavia mondiale della tecnomanipolazione. Giovani cervelli innestati dai loro devices, non sanno più chi sono (non c’è più Berlinguer a dirti chi sei). Non riescono più a interpretare il mondo in cui vivono (abbonati ora se vuoi continuare a leggere). Non capiscono più dove stanno (sei parte di una community, qui è il tuo posto). Una parte di loro sono i figli di genitori cresciuti nella necrosi progressista. Patatini iperprotetti senza coltello sbattuti al liceo perché si tramandi il bon ton di famiglia a mezzo emoji a raglio. Il resto dei fanciulli si scanna tra un basso napoletano e un condominio di Rozzano messaggiandosi link porno e maratone di streamer creator coetanei.

I 12/20enni sono l’apocalisse cibernetica generata dal neoliberismo, non hanno resilienza e capacità di adattamento dei vecchi boomer (sei vecchio, è il mantra di quelli che non sanno cosa sono). Non hanno visto un prima e non si sono ritrovati in un dopo come i millenials (adesso c’è Instagram che ti rulla mentre scrolli). I Z-enni sono nelle grinfie di un algoritmo. Rifugiati su Twitch e Youtube, tunnel dove non si vede la luce che un tempo emanava da Sympathy For The Devil, al massimo solo un pixel evaso da Tik Tok. La necrosi progressista, e le sue guerre culturali, se ne frega dei mandanti della narcosi sociale, però su Facebook posta cani da adottare. Continuate pure a fare i nemici del popolo.

Proletari di tutto il mondo unitevi!

W Angela Davis, W De Amicis, W Diego Armando Maradona!