Il 18 e 19 maggio, dopo quattro lunghi anni di pausa iniziati a causa del Covid, ritorna a Bologna, nel Parco Pasolini del Pilastro, il Gran Festival Internazionale della Zuppa. Ad organizzarlo sarà sempre l’Associazione Oltre… che da qualche anno porta avanti le sue attività negli spazi di Camere d’Aria.
«Dopo il Covid, – ci racconta Lydia Buchner – c’è voluto un po’ di tempo per riorganizzarci, ma siccome ci piace fare eventi in spazi pubblici a titolo gratuito abbiamo deciso di riproporre l’evento. Come sempre siamo riusciti a radunare molti volontari e volontarie, perché questo è un festival popolare quasi totalmente auto-finanziato, sebbene riceveremo un piccolo contributo del Comune di Bologna grazie al bando Bologna Estate. Le zuppe presenti arriveranno soprattutto da qui, proposte sia da alcune associazioni che da semplici gruppetti di persone che si sono messe assieme nello spirito dell’evento. La zuppa sarà come sempre il pretesto per stare insieme e andare oltre le differenze, perché è un po’ una metafora della convivenza pacifica tra diversi, sia per la possibilità di mescolare gli ingredienti sia perché si può creare qualcosa di nuovo».
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Nato a Lille in Francia nel 2001, nel quartiere multietnico di Wazemmes, il Festival della Zuppa è cresciuto proprio attorno all’idea di qualcosa che potesse accomunare le persone e non dividerle, quindi la zuppa, piatto comune a tutte le culture. Il format si è poi diffuso in numerose città europee e anche americane e attorno alla zuppa negli anni si è consolidata una rete internazionale di collaborazioni e scambi culturali chiamata Réseau International S.O.U.P.E. (Symbole d’Ouverture et d’Union des Peuples Européens, ovvero “simbolo d’apertura e unione dei popoli europei”).
A Bologna si parte, quindi, con un preludio sabato 18 maggio dalle ore 15 con ben 14 laboratori gratuiti rivolti a persone di tutte le età che spaziano dal taglio in legno, al Twerk, al bricolage per bambin*.
Domenica 19, invece, la tradizionale gara zuppesca dove da un lato si schiereranno i concorrenti, dall’altro gli assaggiatori, muniti di scodella intorno al collo e cucchiaio. Inalienabile e sancito chiaramente dalla Charta Zuppesca 2016 è il diritto alla scarpetta: munitevi perciò di pane, e che vinca il migliore!