Sabato 30 maggio le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo e della cultura della Regione Emilia-Romagna, raccolgono l’appello nazionale alla mobilitazione Convocateci Dal Vivo. L’appuntamento è sotto le Due Torri su via Rizzoli alle 17.30 per il primo flash-mob fisico che rilancia gli spunti di un percorso nazionale che si è sviluppato attorno al tema dei diritti, della dignità e per il reddito di continuità e che vede insieme le tante figure professionali che ruotano attorno alla produzione culturale in Italia e che in questi mesi di lockdown hanno reclamato a gran voce attenzione per il loro riconoscimento con lo slogan #esistoanchio.
Dal caschetto dei facchini, alle scarpette da ballo, dai copioni, alle corde dei macchinisti, dagli strumenti musicali, ai rotoli di gaffa, agli spartiti a qualsiasi strumento per la cultura, tutti sono invitati a prenderne parte, per dimostrare simbolicamente, restando immobili, che senza tutele nel lavoro non si può immaginare la ripartenza degli eventi culturali dal vivo.
Contro il volontariato culturale, invece, la protesta di mercoledì 27 maggio, lanciata dal movimento Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali (https://www.miriconosci.it/) che in linea con la mobilitazione nazionale “Senza Cultura, nessun Futuro”, hanno portato in giro lo slogan per la città, nei luoghi di maggior interesse culturale, in risposta alla dichiarazione fatta da Matteo Lepore, Assessore alla Cultura del Comune di Bologna, di voler incontrare 600 volontari da “impiegare” nelle iniziative culturali estive legate alla “ripartenza” (post emergenza sanitaria) della città.