Già la scorsa estate appariva chiaro che Giorgio Poi sarebbe stata una delle “new sensation” del 2017. È bastato il video di Niente di strano ad accendere la miccia, forte del suo protagonista Luca Marinelli (praticamente l’attore del momento). Una sapiente ma discreta campagna di promozione ha fatto il resto, creando il giusto hype dietro al progetto solista di Giorgio Poti dei Cairobi (e quindi ex Vadoinmessico). Fa Niente conferma che l’attesa non è stata vana. Ci voleva un cantautore italiano – seppur di stanza a Berlino – che mostrasse la via, ricordando al pop nostrano che il mondo musicale va avanti e non starà di certo ad aspettare quella parte di Stivale che continua ossessivamente a guardarsi l’ombelico.
Giorgio torna a Bologna mercoledì 19 aprile a Bologna per ArtRockMuseum e per arrivare preparati ci siamo fatti raccontare da lui una playlist di pezzi che gli piacciono, alcuni dei quali hanno segnato il suo stile. Godetevela.
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The Flaming Lips – The Spiderbite Song
Un pezzo stupendo con un arrangiamento speciale, una canzone d’amore per un amico.
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Arthur Russell – Get Around To It
Sono innamorato di Arthur Russell, e questo è uno dei miei pezzi preferiti.
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Paolo Conte – La Ricostruzione Del Mocambo
Semplice, ironico e mesto.
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Robert Wyatt – Muddy Mouse (c) which in turn leads to Muddy Mouth
Il più bel solo di voce di sempre.
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Joao Donato – Lugar Comum(versione album “Lugar Comum” 1975)
La mia canzone preferita degli ultimi mesi.
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Piero Ciampi – In Un Palazzo Di Giustizia
Piero Ciampi ci racconta un divorzio, forse il suo, nel momento in cui ci si incontra davanti a un giudice per sancire formalmente la fine di un amore. Bellissimo quando dice “è tra ben diverse mura che cercavi la mia mano, che cercavo la tua mano”.
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Ariel Pink – Lipstick
Dal disco Pom Pom, forse il suo pezzo più bello, ha qualcosa dei Righeira.
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Os Mutantes– O Relògio
La canzone perfetta per i sonni pomeridiani quando fa caldo.
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Alberto Radius – Patricia
Il mondo dovrebbe ringraziare A.R. per questa canzone.
https://www.youtube.com/watch?v=i97DuLp7NZQ
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Micachu And The Shapes – Sea Air
Forse il progetto con il linguaggio più unico e personale dei nostri tempi, canzoni semplici, cortissime e tutte storte.
