Prende il nome dal verso di una poesia dell’autore martinicano Aimé Césaire, Les Filons Géologiques, la mostra che dal 3 dicembre al 20 febbraio porta a Bologna uno spaccato internazionale dell’arte contemporanea afro-discendente italiana e bolognese.
Ospitata negli spazi di Sala Farnese e delle sale espositive al secondo piano di Palazzo d’Accursio, la mostra crea un ponte con il mese della cultura black, celebrato a febbraio in tutto il mondo e promosso in città da Black History Month Bologna, rete inter-istituzionale che (come Black History Month Florence) nasce per promuovere la produzione “black” degli afro-discendenti nel contesto bolognese attraverso film, arte, laboratori, conferenze, cucina, teatro, danza e letteratura.
Le opere esposte appartengono a tredici artisti che sviluppano le nozioni di diaspora con una potenza e un’urgenza che sconvolgono la linea del tempo e invitano a scoprire cosa soggiace al variegato contesto italiano: Clay Apenouvon, Delphine Diallo, Binta Diaw, Victor Fotso Nyie, Bernard Matemera, Muna Mussie, Senam Awo Okudzeto, Francis Offman, Hyacinthe Ouattara, Alexis Peskine, Lerato Shadi, Barthélémy Toguo, George Zogo.
“Questa mostra – scrive Patrick Joel Tatcheda Yonkeu, fondatore di BHMBO insieme a Justin Randolph Thompson e Jean Blaise Nguimfack – intende presentare una rassegna di opere che offrono ampie vedute sulla percezione del mondo tra ieri e oggi attraverso il prisma delle sue umanità sempre più transitorie, Nomadi. Tra passato e presente, un vero salto tra varie generazioni, scuole iniziatiche del pensiero plastico e delle sue complessità. Si tratta a dire il vero di una specie di Regards sur le monde à travers l’Afrique des résiliences, des migrations et des incarnations”.
Link di prenotazione: https://www.eventbrite.com/e/les-filons-geologiques-tickets-217837988287
Orari apertura: Dal 4 dicembre al 20 febbraio 2022, tutti i sabato e domenica dalle 10 alle 18,30. Nel periodo 23 dicembre – 9 gennaio, secondo gli orari delle Collezioni Comunali d’Arte