Dopo l’esperienza del Laboratorio di Salute Popolare e delle Staffette Alimentari Partigiane nate durante la pandemia, Làbas aggiunge all’interno del Quadriportico di Vicolo Bolognetti un nuovo tassello alle proprie pratiche relazionali per promuovere una nuova etica della cura.
Per andare sempre più incontro ai bisogni di chi vive in condizioni di marginalità estrema è nato, perciò, a gennaio scorso il progetto AIR, acronimo di Autonomia, Inclusione, Resistenza, risposta alle sistematiche difficoltà di accesso al Servizio Sanitario Nazionale di chi vive in strada.
È stato per questo allestito un nuovo spazio diurno autogestito sicuro e accogliente per le persone senza dimora all’interno del quadriportico di Làbas, che è stato munito di docce, lavatrici, asciugatrice e cucina. Accanto a questo, l’obiettivo di AIR è formare operatori e operatrici di comunità (promotori di salute), volontari e volontarie che si occuperanno di promuovere l’educazione sanitaria presso le persone senza dimora e a fare da mediatrici fra loro e i servizi (per la ricerca di casa e lavoro, per l’assistenza medica e per l’ottenimento di documenti che attestino il loro status giuridico); coinvolgere le stesse persone senza dimora in un percorso di formazione e di affiancamento che possa portarle a uscire dalla condizione di fragilità e di marginalità cui sono costrette dalla vita in strada.
“Tramite AIR – scrivono – il Municipio Sociale Làbas e il Laboratorio di Salute Popolare intendono promuovere il concetto di salute di comunità e avviare un percorso di autodeterminazione e resilienza co-costruito da persone senza dimora, precariə e volontariə, che vada oltre la risposta assistenziale ed emergenziale delle istituzioni – risposta che, a tutti i livelli, non si rivela sufficiente a fronteggiare la crisi sociale, ambientale, sanitaria ed economica che colpisce le persone più fragili”.