“Affermiamo a tutti voi che le attività del Municipio Sociale Làbas di vicolo Bolognetti continueranno senza sosta e senza tregua. Noi disobbediremo. Ci sono leggi che vanno oltre le norme e diritti che sono più importanti dei codici: quelle della giustizia sociale, della dignità, della lotta”. Così risponde Làbas alla sentenza pubblicata dal TAR che, accogliendo il ricorso di quattro associazioni contro i risultati del bando pubblicato nel 2020 per l’assegnazione di Vicolo Bolognetti, ha giudicato illegittima la presenza dell’associazione “Nata per sciogliersi” (Làbas stesso) nello spazio.
La questione riguarda alcuni errori commessi nei punteggi assegnati che avevano portato la cordata formata dalle associazioni BoArt, Comitato Piazza Verdi, Youkali e Vicolo Stretto ad arrivare seconda in graduatoria. Il TAR ribalta, quindi, dopo quattro anni il risultato e questo significa che Làbas dovrebbe lasciare i locali di Vicolo Bolognetti entro l’1 aprile prossimo e consentirne l’accesso ai nuovi aventi diritto.
L’uso del condizionale è motivato dal fatto che il Comune potrebbe impugnare la sentenza al Consiglio di Stato e congelarne quindi l’esecutività fino al prossimo pronunciamento. Anche se il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ieri intervistato ha risposto che “nell’agenda delle cose da fare questa sta al centesimo posto”.
Làbas ha comunque già deciso, loro da lì non se ne andranno in maniera pacifica: “Veniamo dalla Caserma Masini – scrivono. Una storia che contenne molte storie. Storie di Autonomia ed Indipendenza, dal potere, dalle cose già viste. Siamo arrivati in Vicolo Bolognetti, siamo – tutte noi, il NOI grande di Làbas- andate molte oltre dove siamo partite. Noi non ci possiamo fermare. Noi Aquí Estamos. È una promessa, è un impegno”.