Dopo tutte le polemiche e i ricorsi al TAR, Làbas – rappresentato dall’associazione Nata per Sciogliersi – si riaggiudica gli spazi al piano terra del Quadriportico di Vicolo Bolognetti. Tra le proposte pervenute dopo l’avviso pubblico c’erano anche quelle dell’Associazione Villa Paradiso – sfrattata dalla Casa di Quartiere di via Emilia Levante 148 – e della società cooperativa Le Macchine Celibi. Il presidente di quest’ultima, Carlo Terrosi, faceva già parte della cordata di associazioni (BoArt, Comitato Piazza Verdi, Youkali, Vicolo Stretto) che avevano presentato nel 2020 il ricorso al TAR, poi vinto lo scorso anno con una sentenza che giudicava l’aggiudicazione a Làbas nulla e illegittima.
Il Comune era uscito dall’impasse ottenendo dal Consiglio di Stato una sospensiva, evitando così lo sfratto per gli attivisti e procedendo con un nuovo bando.
Obiettivo dell’avviso era selezionare un progetto in grado di operare in un’ottica di sistema, relazionandosi con le diverse realtà che compongono il contesto di Vicolo Bolognetti, quali: Biblioteca Salaborsa Lab Roberto Ruffilli, gli spazi teatrali di proprietà comunale in via San Vitale 63 e 69, l’Arena Orfeonica, la scuola primaria Zamboni e la scuola secondaria di primo grado Guido Reni, e lo Sportello comunale per il lavoro del Comune di Bologna.
“In tale prospettiva – si legge -, la proposta di Nata per Sciogliersi è risultata prima classificata in quanto molto ben articolata, con particolare riferimento allo sviluppo di una governance comunitaria, dove la sinergia fra associazioni, gruppi informali e volontari concretizza una fitta rete di attività, articolata su tre assi principali: partecipazione, prossimità e cultura. Il progetto, anche attraverso le attività dei 36 partner, tra cui Ateliersi, Pierrot Lunaire, Arena Orfeonica e un gruppo informale di genitori degli studenti dell’Istituto Comprensivo 16 Zamboni – Guido Reni, prefigura un dialogo efficace tra tutti i soggetti operanti nel complesso di vicolo Bolognetti, così come definiti nelle premesse dell’avviso.
Nei prossimi giorni partirà la seconda fase di co-progettazione, cui verrà ammesso il raggruppamento informale guidato da Associazione Nata per sciogliersi, e all’esito di tale percorso avverrà la concessione degli spazi.”
Un risultato «prevedibile» secondo le altre due realtà partecipanti, con Terrosi che si dice pronto a chiedere l’accesso agli atti e Maurizio Sicuro di Villa Paradiso che commenta: «Noi ci siamo presentati con scarse prospettive, ma onestamente pensavamo che il progetto de Le Macchine Celibi avesse più chance di tutti. Però Làbas è pur sempre una componente politica che sostiene l’amministrazione comunale. Avrà sicuramente avuto i requisiti, ma questo porta comunque a tenere alta l’attenzione. Ci sono poi a nostro avviso tante cose che lì dentro non sono in ordine e che sono state gestite malamente, perciò il Comune avrebbe potuto optare per un cambio di passo nella gestione. Però chi ha valutato ha fatto le sue valutazioni.»