Per tornare a mangiare vicini vicini sui tavoli di legno dell’Orsa dovremo attendere ancora un po’, ma se la pandemia ha messo in pausa gli assembramenti famelici in via Mentana, non è riuscita a fermare lo spirito di adattamento dell’osteria. Da lunedì 25 gennaio l’Orsa diventa, infatti, food truck e si sposta in strada. Si chiama Vagabo’ e per il momento si trova in via Nanni Costa, nel parcheggio accanto all’Opificio Golinelli.
«Un paio d’anni fa – ci ha raccontato Fabio Rodda – avevamo acquistato un furgone approfittando di un’occasione per utilizzarlo eventualmente in mercati o fiere. E visto che L’Orsa, l’Orsa Fuori Porta, Jukebox e la bottega di pasta fresca – tutte le nostre attività – sono chiusi da tanto tempo ci siamo detti: “prima di morire, proviamoci”. L’abbiamo rimesso a nuovo ed eccoci qui. Sia il delivery che l’asporto in osteria non avevano funzionato un po’ perché i nostri piatti vanno mangiati sul momento, ma soprattutto perché il centro ormai essendo stato trasformato in un grande b&b è totalmente deserto non ci abita più nessuno. E siccome per queste cucine itineranti il centro e le vie di comunicazione principali sono preclusi, avendo un capannone vicino all’Opificio Golinelli abbiamo scelto per il momento di metterci qui, dove c’è un po’ di passaggio e siamo comunque comodi. Poi forse faremo qualche mercatino, ma vediamo intanto come va».
Il menu è quasi tutto quello dell’osteria, così come i prezzi: tagliatelle, tortellini, tortelloni, zuppa di fagioli, patatine, insalate, i nuggets di pollo fritti, birre, caffè, tutta la nostra pasta fresca ecc.
«Chiaramente essendo una micro cucina non possiamo fare alcune cose come la nostra cotoletta gigante che in questa friggitrice da campeggio che abbiamo non ci sta, ed è chiaro che la nostra speranza è di tornare gialli e rivederci tutti in via Mentana, perché il nostro lavoro è lì e non vediamo l’ora di tornare a far quello. Ma in questo momento ci siamo sentiti in dovere di fare un tentativo sia per tirarci su di morale sia per far sentire ai nostri ragazzi che sono a casa in cassa integrazione che le stiamo provando tutte. Male che vada avremo preso freddo per niente».