Torna, in occasione della quarantunesima edizione di Arte Fiera (27-30 gennaio), il percorso di visioni programmate dalla Cineteca per indagare le feconde intersezioni tra cinema e arte. In Art City Cinema – questo il nome della rassegna – confluiscono ritratti d’autore, di fiction e non, documentari sull’arte preistorica e su quella contemporanea, sulla fotografia e sulla sperimentazione televisiva e un programma sulla videoarte.
Quest’anno la vera regina della rassegna sarà Marina Abramovic. Alla performer e artista montenegrina è dedicata infatti la notte bianca di sabato 28 gennaio con la proiezione a mezzanotte del bellissimo documentario di Marco Del Fiol The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil e i video City of Angels e Terra degli Dea Madre nati dalla collaborazione con l’artista tedesco ed ex amore Ulay.
Cosa fare quando si è dedicata una vita intera a spingere il proprio corpo oltre ogni limite ma si hanno ancora difficoltà con il dolore emotivo? È questa la crisi che Marina Abramović si è trovata a dover affrontare dopo una serie di dolorose separazioni. The Space in Between: Marina Abramovic and Brazil è il racconto del viaggio di liberazione spirituale dell’artista nelle comunità religiose brasiliane. Tra cerimonie di purificazione, trip psichedelici a base di ayahuasca, chirurghi psichici e cristalli curativi, la Abramović mette se stessa nuovamente alla prova cercando una purificazione interiore nei rituali del sincretismo brasiliano. Se “The Artist Is Present” raccontava la sua vita a partire dalla sua (allora) ultima grande performance, qui il processo è l’inverso, Marina si mette a nudo nella ricerca di nuovo approccio verso l’arte e se stessa.
City of Angels è invece girato in un tempio buddhista in Thailandia e ritrae monaci e abitanti che incarnano l’essenza stessa della spiritualità orientale; stessa rappresentazione per quadri in Terra degli Dea Madre, dove i due artisti (Marina e Ulay) si trasferiscono in Sicilia per immergersi in attività e riti arcaici.
Introdurrà la serata Vittorio Boarini.