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POST-IT di novembre: cosa vedere a teatro a Bologna

Written by Valentina Scocca il 3 November 2025

Novembre presenta un calendario teatrale denso di appuntamenti e stimoli interessanti.
Si entra nel vivo di due tra i festival di punta della città: Bologna Jazz Festival (10 ottobre-14 novembre) al Gender Bender Festival (31 ottobre-9 novembre), due rassegne internazionali che soddisfano esigenze e interessi di pubblici diversi e variegati.
La programmazione si muove tra danza e performance, drammaturgia contemporanea, teatro di ricerca e nomi storici della scena jazz internazionale – difficile annoiarsi!

Ecco alcuni consigli su cosa andare a vedere a teatro questo mese.

 

Domenica 2 e lunedì 3 novembre, DAS
About Love and Death
élégie pour Raimund Hoghe
di Emmanuel Eggermont – L’Anthracite
Gender Bender Festival

About Love and Death è una vera e propria elegia danzata, dedicata al coreografo tedesco Raimund Hoghe l’eclettico scrittore, sceneggiatore, coreografo e drammaturgo della compagnia di Pina Bausch, scomparso nel 2021, con cui l’artista ha danzato per oltre quindici anni. In questo lavoro si esprimono sia la palette iconografica e musicale di Raimund Hoghe sia la viva immaginazione cinestetica di Emmanuel Eggermont.
Dalla fantasia di un fauno immaginario, all’eleganza comica di un Gene Kelly che balla sotto la pioggia, passando per l’energia sincopata di una Josephine Baker, il coreografo moltiplica le evocazioni, offrendo molteplici punti di accesso al pubblico, soprattutto a coloro che scoprono questo universo per la prima volta.

 

Martedì 4 novembre, Auditorium Manzoni
Dee Dee Bridgewater Quartet: We exist!
Bologna Jazz Festival


We Exist! è un progetto musicale e una dichiarazione politica e artistica guidata da Dee Dee Bridgewater, figura di spicco del jazz mondiale da oltre 40 anni, vincitrice di tre Grammy Awards, con una carriera che abbraccia musica, teatro, educazione e impegno sociale. Con la sua voce potente e raffinata e il carisma che la contraddistingue, Bridgewater, è affiancata da un quartetto tutto al femminile, una formazione internazionale assemblata per lanciare un grido di battaglia: “We Exist!”.
Il tour celebra l’attivismo femminile e il potere dell’arte come strumento di cambiamento.

 

Mercoledì 5 e giovedì 6 novembre, AtelierSì
Monumentum DA
di Cristina Kristal Rizzo e Diana Anselmo
Gender Bender Festival

Monumentum DA è una dedica alla singolarità di Diana Anselmo, performer sorda bilingue in italiano e LIS e attivista/co-founder dell’associazione Al.Di.Qua.Artists.
La LIS è una lingua umana, viva, corporea che esce dai margini per creare nuove forme. La LIS e il corpo di Diana Anselmo sono un archivio di documenti in continua trasformazione, monumenti linguistici che creano un racconto sul valore politico del corpo dell’artista e che rimandano, nel qui e nell’ora, alla storia condivisa e universale della collettività.

 

Da giovedì 6 a domenica 9 novembre, Arena del Sole
Il Risveglio
di Pippo Del Bono

“Il Risveglio” affronta la perdita di una persona cara, un omaggio che Pippo Del Bono fa a Bobò, indimenticabile compagno di scena.
Attraverso la consapevolezza delle proprie fragilità, debolezze, paure e speranze, Del Bono crea uno spettacolo che è un’invocazione alla rinascita e che, partendo da un’esperienza personale, diventa una rappresentazione universale di quel “sentimento di perdita” che riguarda tutti. Il risveglio è un lavoro sulle cadute e i risvegli, dedicato a chi si è addormentato e poi risvegliato, e a chi ancora non lo ha fatto.
«Devi danzare, danzare nella tua guerra».

 

Venerdì 7 e sabato 8 novembre, Ex Chiesa di San Mattia
HEALING TOGETHER
di Daniele Ninarello
Gender Bender Festival


Una creazione di gruppo nata da una serie di “proteste silenziose” realizzate durante i periodi di lockdown e dedicate al concetto di corpo della protesta.
Un processo in cui i/le performer possano abbandonarsi a uno spazio reciprocamente costruito, esponendo i propri corpi vulnerabili, procedendo insieme attraverso una danza che emerge dal proprio flusso di coscienza attivato in tempo reale, al fine di liberare e rivelare tensioni nuove e trattenute.

 

Venerdì 7 e sabato 8 novembre, LabOratorio S.Filippo Neri
Landscape
di Elena Antoniou
Gender Bender Festival

In “Landscape” Elena Antoniou, artista performativa originaria di Cipro, fa del proprio corpo un paesaggio. Attraverso la sovraesposizione del corpo femminile, innesca uno spazio in cui il corpo politico si rivela ferito e radicalmente sensuale.
L’opera si completa nello sguardo di chi osserva, chiamato a confrontarsi con i confini del visibile e con la vulnerabilità dell’esposizione.

 

Giovedì 13 e venerdì 14 novembre, In auto e a piedi da Atelier Sì
Non una voce
di Ultimi Fuochi Teatro

La solitudine di un uomo assume, forse nella sua coscienza, una forma iperbolica e post-apocalittica. Sembra che l’umanità sia sparita dalla faccia della Terra lasciando gli oggetti, le piante e gli animali unici padroni delle città e delle campagne.
Gli spettatori salgono su un’auto e sono chiamati a un gioco di immaginazione: pensarsi  testimoni della sparizione del genere umano insieme a un uomo, il guidatore, che li accompagna in un viaggio notturno. Posti limitati, prenotazione obbligatoria a: prenotazioni@ateliersi.it

 

Venerdì 14 novembre, Arena del sole
Asteroide
di Marco D’Agostin

Un omaggio al musical, alle sue travolgenti e paradossali logiche, alle storie d’amore che finiscono improvvise come un asteroide e alla nostra umana, intollerabile finitezza.
Con la consueta ironia, Marco D’Agostin costruisce una partitura per voce e corpo che, muovendosi tra paleontologia, danza e sentimento racconta gli infiniti modi coi quali la vita trova sempre il modo di resistere.
«E noi viventi – scrive D’Agostin – chiamati di continuo a ricostruirci dopo le apocalissi, siamo la prova che costruiamo noi stessi strato dopo strato, come il tessuto terrestre».

 

Giovedì 13 novembre, Palestra Saffi
Scomodo
di Claudia Triozzi

 

Giovedi 13 novembre 2025 alle 21 Xing presenta a Bologna, nella Palestra Saffi (Via Panzini 1), Scomodo, una performance della coreografa, performer e artista visiva Claudia Triozzi. L’evento è in collaborazione con Laminarie e il loro spazio DOM la cupola del Pilastro di Via Panzini 1/1, punto di incontro per il pubblico. Precede il progetto la trasmissione del podcast di Radio Claudia online dal 30 ottobre su NEU Radio. Scomodo è la nuova creazione performativa, visiva e sonora di Claudia Triozzi. Bologna è l’ultima tappa di un percorso di ricerca sull’invecchiamento dei corpi e la terza età, fatto dalla coreografa in varie residenze in case di riposo e teatri in Francia. Il percorso si è ora arricchito grazie alle nuove esperienze e testimonianze raccolte a Bologna lungo la serie di incontri e attività in collaborazione con un gruppo aperto di senior dai 60 anni in sù,chiamati a raccolta nella cupola del DOM, nel quartiere del Pilastro. A Bologna Triozzi ha coinvolto un corso di balli di gruppo, un poeta esperto di tai chi, le lavoratrici del ristorante Portapazienza, ha frequentato una casa residenza per anziani, parlato con un vecchio militante del PCI e la titolare di un negozio di dischi usati, ha fatto incontri agli orti, al centro commerciale, con chi scrive per il blog di quartiere e altro ancora.

 

Venerdì 14 e sabato 15 novembre, Teatro delle Moline
Ceci n’est pas Omar
di Omar Giorgio Makhloufi / Diana Dardi

Un viaggio intimo e politico del performer italo-algerino Omar Giorgio Makhoufi, un’indagine identitaria, familiare e storico-politica alla scoperta delle proprie origini, tra memorie familiari, migrazioni, relazioni perdute e identità frammentate.
Ironico, straniato e grottesco, Ceci n’est pas Omar è il viaggio interiore e rituale di Omar Giorgio Makhloufi, giovane regista, attore e drammaturgo italiano di origini algerine, alla ricerca di sé stesso. Il suo corpo incarna identità multiple: è figlio di seconda generazione, arabo, europeo, colonizzato e colonizzatore, cittadino e straniero.

 

Sabato 22 novembre, Teatro ITC di San lazzaro
Kamikaze – spero vada meglio dell’ultima volta
di Giulio Santolini

KAMIKAZE – spero vada meglio dell’ultima volta del coreografo e performer Giulio Santolini è uno spettacolo che sovverte le regole del teatro convenzionale, mettendo al centro il rapporto tra performer e spettatori.
Un dispositivo scenico ludico e spietato, un manuale di istruzioni per praticare il disordine e innescare un ribaltamento di ruoli fra attore e spettatore: il pubblico diventa giudice attivo. Kamikaze è un’esperienza interattiva e provocatoria che riflette sui concetti di successo, fallimento, gusto e giudizio, sfidando il confine tra cultura e intrattenimento.
Una riflessione sul rapporto tra cultura e intrattenimento, tra compiacimento e prodotto artistico. Un gioco alla ricerca della bellezza nell’errore.

 

Da mercoledì 26 a domenica 30 novembre, Arena del Sole
Cari spettatori
di Danio Manfredini

Cari spettatori è un omaggio a chi vive ai margini, ma anche al teatro, è un atto d’amore e memoria firmato da Danio Manfredini, che porta in scena la storia di Arturo e Gino, due ex pazienti psichiatrici che condividono un appartamento della Caritas. Due vite sospese tra memoria e sogni: arte, attese, desiderio, quotidiano e fragilità si intrecciano in un racconto poetico di attesa e speranza.
Lo spettacolo nasce da trent’anni di materiali raccolti da Manfredini: copioni dettati, video, pensieri e confessioni di pazienti reali, che restituiscono voce, dignità e poesia a chi vive ai margini.