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Squiseat, l’app made in Bologna contro lo spreco alimentare 


Written by Salvatore Bruno il 28 February 2023

Combattere lo spreco alimentare a colpi di app è possibile. Parola di Alberto Drusiani, uno dei creatori di Squiseat, l’app antispreco 100% italiana e, soprattutto, made in Bologna lanciata negli store digitali AppStore e Google Play nel marzo 2021 e che si sta facendo sempre più strada nella selva delle app salvacibo.

Il funzionamento è molto semplice: attraverso la geolocalizzazione ed entro un raggio di 30 km, si possono selezionare le attività affiliate e acquistare a prezzo ridotto i prodotti disponibili direttamente tramite app e con ritiro in loco, con un conseguente impatto benefico sia da un punto di vista economico – per gli esercenti e per chi compra – sia da un punto di vista ambientale grazie a una riduzione delle emissioni di CO2 nell’atmosfera.

Alberto è parte del gruppo di quattro informatici bolognesi vincitori dell’edizione dello StartUp Day 2019, organizzato dall’Università di Bologna, da cui è partito il percorso di incubazione grazie ad Almacube.

«Ho lavorato come cameriere di catering – racconta – e mi rendevo spesso conto di quanto spreco alimentare ci fosse. Di certo l’idea di Squiseat è figlia anche di quell’esperienza lì».

Squiseat fa il verso a ‘squisito’, ma il termine viene dall’inglese squeeze, ossia “spremere” e “mangiare”, eat: l’idea del succo, del tirare fuori il buono di ciò che si mangia, anche la rimanenza.

«Io e i miei soci abbiamo iniziato a sviluppare l’idea tra aprile e settembre 2019. All’inizio utilizzavamo WhatsApp e fino al marzo 2021 eravamo presenti anche su Telegram, facendo per un periodo persino le consegne e facendo pagare le rimanenze dei negozi a metà prezzo. In pratica, all’inizio la gente ordinava dal locale che ce lo notificava e noi portavamo a casa. Poi per fortuna nel 2020 abbiamo fatto il salto di qualità e siamo stati scelti insieme ad altre 5 startup su 500 per fare parte di Nana Bianca, un acceleratore di startup a Firenze, con cinque mesi di formazione e accesso a fondi».

Le idee chiare non sono mancate di certo, così come la volontà di creare qualcosa di diverso e differenziarsi sul mercato, sia per l’offerta sia per modo di raccontarsi: basta dare un’occhiata al sito per rendersi subito conto che si è davanti all’“app antispreco più trasparente del reame”.

Ma, ve lo starete chiedendo: cos’ha di particolare Squiseat rispetto ad altre app antispreco?

«Di app antispreco ce ne sono varie e già da un po’ di anni, una fra tutte Too Good To Go. La differenza sostanziale di Squiseat rispetto ad altre è soprattutto il fatto che la gente non compra a scatola chiusa ma guarda cosa sta scegliendo, ne vede il prezzo pieno e vede che sta effettivamente pagando la metà. Altro punto di forza, l’attenzione a eventuali intolleranze e preferenze alimentari di chi compra, con un’ampia scelta di prodotti vegani e vegetariani».

Ad oggi, ad aver scelto Squiseat sono oltre 100 attività a Bologna e provincia e circa una ventina di locali a Milano, ma i numeri per fortuna stanno crescendo grazie alle richieste che iniziano ad arrivare anche da altre città e al numero di clienti sempre più alto. Con una media di 500 ordini al mese, sono più di 10.000 le porzioni salvate e ammontano a 30.000 euro le materie prime recuperate.

«Puntiamo a uscire sempre più da Bologna ed espanderci in altri posti in Italia, e chissà che in futuro non ci sia anche qualche città all’estero. Noi restiamo aperti a tutto e a chiunque abbia voglia di conoscerci».

E adesso lasciateli fare antispreco made in Italy, per dirla con Rosa Chemical.