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Torna il Paradiso dei Cinefili: il programma del Cinema Ritrovato 2024

Written by La Redazione il 10 June 2024

Il Cinema Ritrovato in Piazza Maggiore

Il 7 aprile 1927 all’Opera di Parigi andò in scena Napoléon, kolossal muto di Abel Gance. Con la sua durata titanica di 7 ore e il cast grandioso, il film sconvolse il pubblico e la critica, ma ebbe un’unica sfiga: l’imminente ascesa del cinema sonoro. Dimenticate per anni, le bobine sono state disperse in tutto il mondo e, dopo un lavoro di 16 anni, la Cinématheque française è riuscita a ricostruirlo nella sua “Grande Version”, in prima a Cannes. E dove poteva essere presentato in Italia?
Ovviamente al Cinema Ritrovato che, oltre a portare in Italia la prima parte di quel capolavoro (3 ore e 47 minuti) tornerà a trasformare Bologna nel Paradiso dei Cinefili dal 22 al 30 giugno 2024 (e il consuetudinario warm up Verso il Cinema Ritrovato giù dal 18 giugno).

Nove giorni da mattina a sera in 8 sale e 3 luoghi all’aperto, per un numero di proiezioni tra film restaurati e ritrovati di che si farebbe fatica a contare e il gran finale, tutte le sere, in Piazza Maggiore.

Napoleon

Questo tra l’altro sarà il primo anno del rinato Cinema Modernissimo che ha appena chiuso la programmazione stagionale con un numero record di pubblico: 100mila presenze in soli 7 mesi.

Tantissimi gli ospiti nazionali e internazionali: Damien Chazelle, il regista di La La Land e Whiplash per Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy (che ispirò lo stesso La La Land) e il suo più recente Babylon, omaggio all’epoca mitica del cinema muto; Wim Wenders (che, come afferma il direttore della Cineteca Farinelli, “ha mantenuto la promessa di stare a Bologna una settimana”) con un programma densissimo per i suoi Paris, Texas, I fratelli Skladanowsky e Buena Vista Social Club e i classici di John Ford, Anthony Mann e Yasujirô Ozu; Darren Aronofsky in Piazza Maggiore per la proiezione di Amadeus di Milos Forman che compie 40 anni; Alexander Payne con il suo The Holdovers e il film di Marcel Pagnol che lo ha ispirato, Merlusse; Juho Kuosmanen (regista del bellissimo Scompartimento n. 6) al Modernissimo con la sua Silent Trilogy ( trilogia di cortometraggi firmati da Juho Kuosmanen, accompagnati da un ensemble finlandese) e protagonista di una conversazione con Alice Rohrwacher; Pietro Marcello in Piazza Maggiore per la proiezione del film I sette samurai di Akira Kurosawa; Volker Schlöndorff con il suo Homo Faber e L’angelo azzurro di Joseph von Sternberg con Marlene Dietrich, quest’ultima al centro di una delle tante retrospettive che compongono il programma, tra cui quella dedicata a Pietro Germi a 50 anni dalla scomparsa, e quella a un’altra grande figura femminile: Delphine Seyrig.

Paris, Texas

Ma il Cinema Ritrovato è anche un piccolo festival musicale. Moltissimi sono, infatti, i film musicati dal vivo (in ordine cronologico): in Piazza Maggiore, giovedì 20 giugno, My Cousin, unico film sopravvissuto con Enrico Caruso, con una nuova partitura di Daniele Furlati, eseguita dall’Ensemble del Teatro Comunale di Modena; lunedì 24 giugno, Chemi bebia di Kote Mikaberidze accompagnato dal trio finlandese Cleaning Women; la prima del nuovo restauro, curato dal MoMA, di The Wind capolavoro del 1928 di Victor Sjöström, accompagnata dall’Orchestra del Conservatorio G.B. Martini di Bologna diretta da Timothy Brock; sempre il maestro Brock, sabato 6 luglio, dirigerà l’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna che eseguirà le celebri musiche scritte da Nino Rota per il capolavoro di Federico Fellini, Amarcord.

Tra gli appuntamenti arricchiti da concerti live al Cinema Modernissimo, invece: un programma di muti sperimentali accompagnato dalla batterista Valentina Magaletti (sabato 22 giugno); martedì 25 giugno Valeria Sturba, Tiziano Popoli e Vincenzo Vasi con le musiche per un programma dedicato a due grandi donne del muto; venerdì 28 giugno un altro capolavoro di Victor Sjöström, L’uomo che prende gli schiaffi, con le note di Laura Agnusdei, Simone Cavina, Antonio Raia e Stefano Pilia.

Sarà anche un’edizione con una particolare attenzione alle protagonisti femminili del cinema: oltre a Marlene Dietrich e Delphine Seyrig, ci saranno ad esempio due capisaldi del cinema femminista sul calare degli anni Settanta come La Nauba des femmes du Mont Chenoua dell’algerina Assia Djebar sulla guerra di liberazione delle donne algerine e Khak-e Sar bé Mohr dell’iraniana Marva Nabili, con la protagonista che pagherà la sua presa di coscienza e il suo rifiuto del matrimonio addirittura con un esorcismo.
Altra pioniera combattente fu Sarah Maldoror di cui verrà presentata Trilogia del carnevale, realizzata, anch’essa alla fine degli anni Settanta, in onore dell’amico Amilcar Cabral per celebrare la cultura guineana e capoverdiana come elemento di resistenza e liberazione dalla dominazione coloniale.

QUI IL PROGRAMMA COMPLETO