Quando la musica fa viaggiare, letteralmente. Ascoltate “Put Some Miles On” dal nuovo disco dei Dream Syndicate e provate a non immaginarvi sparati ad alta velocità su uno shuttle o lungo una highway americana. Il motorik come ritmo della narrazione di Steve Wynn, mentre la gang suona furiosa come se gli anni non fossero mai passati – o meglio: come se questi 30 anni avessero aggiunto solo potenza e consapevolezza al fuoco sacro del Paisley Underground.
Li abbiamo visti sul palco con la sbronza free-psych-jazz del ritorno “How Did I Find Myself Here?”, un ponte tra passato e presente di una band (e non uno sfizio del Wynn solista) immortale, immaginando che non avrebbero potuto regalarci un disco e un’esperienza live più intensa. Ascoltando “These Times” è chiaro che sbagliavamo. Un lustro di tour insieme hanno reso i “nuovi” Dream Syndicate un turbine psichedelico compatto e ruggente. Da rivedere live ogni volta che ce n’è occasione.
Scritto da Chiara Colli