Dopo l’endorsement da parte di un tipo difficile come Lydia Lunch, dopo aver creato un “canone” dello shoegaze più scuro e aggressivo dell’ultimo decennio, dopo che anche mia nonna ha imparato a definirli «la band più rumorosa di New York» e dopo aver dimostrato che sì, dal vivo, coi feedback ci fanno sul serio quasi quanto i My Bloody Valentine, gli A Place To Bury Strangers potrebbero smettere di fare album e dedicarsi completamente alla vita in tour. Su disco non deludono ma difficilmente sorprendono. Sul palco ogni volta superano a destra la loro fama, magari con effetti pirotecnici extra – qualcuno non avrà dimenticato l’immagine delle chitarre incastrate nel soffitto in un passaggio in Italia di qualche anno fa. Come dice il saggio: noise never annoys.
Scritto da Mary Anne