Il percorso di Staccato continua sabato 3 dicembre con i set di Julian Sartorius e Simone Beneventi.
Archiviate le performance a/v di Grand River & Marco Ciceri e Aleksandra Slyz & Maks Posio, il focus della rassegna torna su una dimensione prettamente musicale, con due artisti che hanno fatto della ricerca sonora e timbrica uno dei punti di forza del proprio percorso artistico.
Quella di Julian Sartorius è una figura che sarebbe riduttivo confinare nella definizione di batterista o percussionista, tale è la capacità dello svizzero di varcare i limiti e le regole imposti dallo strumento ed in generale dal linguaggio musicale, in un percorso di ricerca che sembra interrogarsi piuttosto sulla natura stessa del tempo e sulla possibilità di dilatarne la percezione come pratica artistica.
Nella sua produzione c’è un elemento centrale: il loop.
Il set del percussionista Simone Benventi, solista interprete della musica del XX e XXI secolo, propone invece una reinterpretazione dell’opera di musica contemporanea Alleluia, originariamente ideata nel 1982 dal compositore e pianista italiano Mario Bertoncini (1932-2019). L’opera, ispirata dall’incontro casuale di Bertoncini con il suono prodotto da un monaco greco che percuoteva freneticamente una tavola di legno, è una composizione per 8 gong sorretti da una struttura rotante e messi in vibrazione dal sistema meccanico di un pianoforte a coda. Beneventi riproporrà Alleluia in 3 atti, comprendendo anche una variazione che lo stesso Bertoncini aveva intrapreso prima di morire, sostituendo tre gong con un tamburo ligneo munito di una fascia di ottone in “un fluire incessante e cangiante di timbri sonori”.
Scritto da LR