«Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo», scriveva Aldo Moro a sua moglie durante i giorni del sequestro, poco prima di morire. Francesca Garolla, autrice attiva in Italia e in Francia, firma testo e regia di Se ci fosse luce, spettacolo che a partire dai fatti del sequestro Moro si interroga sul libero arbitrio e sulle sue possibili conseguenze, in scena in prima assoluta al Teatro delle Moline da martedì 28 marzo a domenica 2 aprile.
Terza parte di una trilogia attorno al tema della libertà – composta da Tu es libre e Io sono testimone – la pièce è una produzione LAC Lugano Arte e Cultura in collaborazione con Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale.
A partire dalla famosa telefonata del 9 maggio 1978 in cui Valerio Morucci, esponente delle Brigate Rosse e “responsabile della logistica” del rapimento di Aldo Moro, comunica all’avvocato Francesco Tritto la morte del Presidente della DC, Garolla analizza le conseguenze della storia collettiva sul singolo individuo e sul futuro.
ORARI: martedì, giovedì, venerdì e sabato ore 21.00 | mercoledì 19.00 | domenica ore 18.30
Scritto da LR