Arriva sul palco del teatro “Laura Betti” di Casalecchio di Reno (piazza del Popolo, 1), in prima regionale, Re Lear è morto a Mosca, il nuovo spettacolo di César Brie, debuttato la settimana scorsa al Campo Teatrale di Milano.
Uno dei più grandi teatri del Novecento, il Teatro Ebraico di Mosca (Goset), fondato nel 1919 e chiuso dalle autorità sovietiche nel 1948, è quasi sconosciuto al mondo intero. Il suo fondatore, il regista Aleksandr Granovskij, e Marc Chagall, il pittore e scenografo che gli diede un’impronta decisiva, si salvarono dal furore di Stalin rifugiandosi in Francia, mentre i due straordinari attori-autori protagonisti di tutte le creazioni del Goset dai primi anni venti furono assassinati: Solomon Michoels nel 1948 a Minsk per ordine diretto di Stalin in un finto incidente stradale, Veniamin Zuskin dalla polizia politica che lo rapì nell’ospedale in cui era ricoverato, poi lo interrogò, torturò e processò segretamente, e dopo quattro anni, il 12 agosto 1952, lo giustiziò insieme ad altri importanti artisti yiddish nell’evento noto come “La notte dei poeti assassinati“. Tutte le carte di Zuskin furono bruciate dalla polizia politica, mentre i materiali del teatro dovevano essere distrutti in un finto incendio, ma furono in parte salvati da qualcuno che per questo rischiò la vita, e in parte recuperati tra i resti dell’incendio. Nei decenni successivi, la figlia di Michoels, Natalia, e la figlia di Zuskin, Ala, hanno scritto due libri avvincenti sulla vicenda dei loro padri, libri che sono la principale fonte di ispirazione del lavoro di César Brie.
Scritto da LR