Dedalus eseguirà in prima italiana Notes pour les diapasons invisibles, lavoro del 2023 di Pierre-Yves Macé, scritto per sei strumentisti e canti di uccelli registrati.
Compositore elettroacustico e sound artist francese, Pierre-Yves Macé ha esordito nel 2002 per la Tzadik, etichetta discografica di John Zorn.
Una parte importante del suo lavoro si basa su documenti sonori, registrati o tratti da archivi, utilizzati come materia prima, come per la Song Recycle (per pianoforte e registrazioni vocali di dilettanti “rubate” da YouTube) che presentò ad AngelicA nel 2014.
A metà fra paesaggio sonoro e polifonia di loop e ritornelli, le Notes pour les diapasons invisibles sono affidate a un ensemble, con strumentazione non chiaramente definita, similmente alle opere di Frederic Rzewski, sincronizzato a canti di uccelli registrati e all’elettronica. Creata a partire da un vasto archivio di canti di uccello, la parte elettronica gioca con i diversi suoni e coglie delle soglie instabili, legando così la sezione strumentale con un rapporto fatto di convergenze e sfasamenti. In questo pezzo, Macé coinvolge sia il mondo umano che quello animale, catturati in un’ampia varietà di affascinanti interazioni.
Scritto da Salvatore Papa