Enrico Bronzi e Paolo Nori leggono una selezione dello splendido repertorio di Salvatore De Matteis, antologia di testamenti olografi tratti dagli Archivi notarili di Napoli. C’è quello che scrive il testamento per il suo onomastico e: «per la speciale ricorrenza di cui mai una volta vi siete ricordati, ho deciso di fare io a voi un regalo: vi comunico di avervi diseredato. Siete dunque sul lastrico e da qualche anno vivete al di sopra delle vostre possibilità». Quello che lo scrive di nascosto dalla moglie e: «Quando sarò morto dovete cercare il mio testamento qui presente dietro all’armadio. Se non lo cercate dietro all’armadio non lo trovate, e allora è inutile che lo cercate». Quello che: «In fundis, mi arraccomando le esequie. Non facciamo le solite figure di pezzente».
Scritto da LR