Prodotto dal Teatro Biondo di Palermo e dalla Compagnie 111, vincitore in Francia del prestigioso Prix de la Critique come miglior performance della stagione 2023-2024, arriva a Firenze come spettacolo inaugurale del Festival, con la sua straordinaria rappresentazione di un Mediterraneo antico e attuale.
Un omaggio a Palermo e alla Sicilia, crocevia di culture, in cui Aurélien Bory, sulle orme di Pina Bausch, unisce teatro, danza e arte visiva di fronte a un affresco del XV secolo. Per costruire la sua creazione il regista francese si è infatti ispirato al Trionfo della morte, oggi custodito nella Galleria di Palazzo Abatellis di Palermo e diventato nel corso dei secoli un simbolo della città, tanto per il soggetto quanto per il mistero che avvolge la sua realizzazione. L’autore infatti è sconosciuto, ma si è rappresentato su un lato, insieme al suo assistente. Entrambi rivolgono lo sguardo allo spettatore, un’innovazione assoluta nella storia della pittura, creando così una suggestiva mise en abîme.
Autore e regista, Aurélien Bory, dopo aver studiato fisica, ha lavorato nel campo dell’acustica architettonica prima di dedicarsi alle arti performative. Dal 2000 dirige la compagnie 111 di Tolosa con la quale sviluppa un teatro fisico e scenografico – dello spazio e del corpo – e crea opere complesse con interpreti di diverse discipline: circo, danza, teatro, musica. Ha al suo attivo numerose collaborazioni con artisti di diversa provenienza: da Plan B, con il regista newyorkese Phil Soltanoff, a Je me souviens Le Ciel est loin la terre aussi (2019), creato con Mladen Materic, senza dimenticare Espæce (2016), presentato alla 70a edizione del Festival di Avignone o aSH (2018), creato al festival Montpellier Danse per la danzatrice Shantala Shivalingappa. L’interesse di Bory per la scenografia, oltre che nei suoi lavori per il teatro, si concretizza anche nelle installazioni che progetta, spesso in relazione a un luogo particolare, come Spectacula nel 2015 per il Théâtre Graslin di Nantes, TROBO nel 2019 per la Cité des Sciences et de l’Industrie di Parigi e Garonne nel 2020 per il Théâtre Garonne di Tolosa. Aurélien Bory dirige anche opere liriche: Orphée et Eurydice nel 2018, Parsifal nel 2020 e Dafne nel 2022 sono le sue produzioni più recenti.
Scritto da LR