Americano classe 1953, eclettico allievo di Morton Subotnick che fa musica col computer sin dagli anni 80, Carl Stone nei suoi ultimi album ha esplorato una varietà di stili: plunderphonics di musiche tradizionali asiatiche o sudamericane, ritmi frenetici e ambient statica, glitch, drone, field recording in ambienti particolari. Nel recentissimo DAM (in collaborazione col nipponico Ken Ikeda) ha registrato in un enorme spazio in cemento armato situato nella diga di Uchinokura (Giappone) che produce echi di 40 secondi e oltre di durata. Le sue recenti performance live sono però basate su glitch e ritmi ripetitivi che potrebbero anche suscitare le danze.
Scritto da Andrea Cazzani