Dopo l’esperienza di Terra di Tutti Film Festival, arriva a Bologna il WeWorld Festival – Film e racconti dai margini. L’evento, totalmente gratuito, è realizzato da WeWorld, organizzazione umanitaria attiva in oltre 25 Paesi, per parlare di margini, geografici e sociali. Un festival di cinema sociale con talk, dibattiti, performance e fotografia che affronteranno temi come la giustizia climatica, la parità di genere e i diritti umani.
La vasta rassegna di corti, medi e lungometraggi da tutto il mondo, selezionati grazie alla doppia curatela di Carlotta Piccinini e Jonathan Ferramola, è ospitata dalle sale del Cinema Lumière e del Modernissimo, affiancati da molti altri luoghi: Vag 61, Mercato Ritrovato, DAS – Dispositivo Arti Sperimentali, Sympò, DAMSLab e Il Cameo.
Al DAS – Dispositivo Arti Sperimentali e in altri spazi della città avranno luogo eventi fuori sala come panel di approfondimento per giornalisti e influencer, tavole rotonde tra istituzioni, cittadini e cittadine, incontri con attivisti e attiviste da varie parti del mondo, eventi dedicati alle scuole, agli operatori e operatrici socioeducativi.
Tanti gli e le ospiti confermate: le divulgatrici e content creator Nogaye Ndiaye, Federica Fabrizio e Alice Pomiato, la giornalista e podcaster Michela Chimenti, l’attrice e autrice Chiara Becchimanzi, la community Mica Macho, la divulgatrice Sofia Pasotto, la giornalista e curatrice Renata Ferri, il giornalista e scrittore Valerio Nicolosi, e lo scrittore Wu Ming 2*.
Tra i film No Other Land, realizzato da un collettivo israelo-palestinese. Questo lavoro mostra la distruzione di Masafer Yatta, in Cisgiordania, e l’improbabile amicizia che si sviluppa tra l’attivista palestinese Basel e il giornalista israeliano Yuval; Pasturismo, diretto da Andrea Chiloiro, Riccardo Franchini, Giovanni Labriola e Matteo Ragno, che offre una riflessione sulle contraddizioni e i conflitti che affliggono il turismo negli altipiani tra Albania, Kosovo e Montenegro o Diaries from Lebanon di Myriam El Hajj che racconta le esperienze di tre giovani libanesi impegnati nel tentativo di cambiare il proprio Paese in un contesto segnato da guerra e rivoluzione.
E, ancora: Queer Exile Berlin di Jochen Hick illustra la realtà della comunità queer nella capitale tedesca, mentre Fatme di Diala Al Hindaoui si concentra su un adolescente in cerca della propria identità; Periodical, Lina Lyte Plioplyte esamina il ciclo mestruale, raccogliendo le esperienze di professionisti del settore medico, attivisti e persone comuni; Bye Bye Tiberias di Lina Soualem segue la storia di una giovane palestinese che lascia il suo villaggio per inseguire il sogno di diventare attrice in Europa.
Scritto da LR