Dal 15 al 21 settembre 2025 torna la Biennale del Muro Dipinto di Dozza, la manifestazione più longeva e significativa di arte pubblica in Italia. Un’edizione importante, la trentesima, che mette al centro il tema della conservazione con il titolo evocativo “Save the Wall”. Perché prima ancora di creare nuove opere, è oggi urgente prendersi cura di quelle che già vivono, resistono, raccontano. Promossa dalla Fondazione Dozza Città d’Arte e dal Comune di Dozza, la XXX Biennale del Muro Dipinto si inserisce anche nel cartellone ufficiale di Bologna Estate 2025, nel Programma Turistico di Promozione Locale (PTPL 2025) e nel contenitore culturale e turistico “Terre&Motori”.
Una ventina gli interventi di restauro previsti – incluso un complesso strappo conservativo – a cui si affiancheranno nuove opere dagli artisti selezionati dalla rinnovata commissione inviti e numerose attività collaterali, tra iniziative istituzionali, momenti di approfondimento culturale, appuntamenti ludici e coinvolgimento attivo della comunità.
“Save the Wall non è solo un titolo, ma un invito concreto a prendersi cura dell’esistente, ad affrontare con consapevolezza il tema della conservazione – spiega Lisa Emiliani, presidente della Fondazione – ed è un onore vivere questa edizione speciale, la prima nel ruolo di presidente. I cambiamenti climatici che il nostro territorio sta vivendo, purtroppo, stanno accelerando il degrado di molte superfici, e questo ci spinge a investire ancora di più in manutenzione e restauro. Perché Dozza è nuova arte ma anche preservazione di una storia unica, impressa nei muri di tutta la città e del territorio circostante”.
“Le strutture di interesse e le opere d’arte vanno mantenute in maniera decorosa e rese oggetto, per quanto possibile, di approfondimenti, di contaminazioni e di progetti di valorizzazione – aggiunge il sindaco di Dozza, Luca Albertazzi -. Sono da interpretare in questo senso gli interventi di restauro e le tante iniziative di divulgazione e sensibilizzazione culturale organizzate in questi anni a favore di residenti, studenti e visitatori. Ma anche la realizzazione di moderne audio-guide, di applicazioni informatiche, di laboratori e di mostre hanno la funzione di rendere vivo e accessibile il patrimonio culturale”. Non solo. “Sono fermamente convinto del fatto che la nostra comunità, sulla base dell’esperienza maturata e dell’oggettivo interesse del contesto, debba recitare un ruolo da protagonista nel panorama culturale internazionale – continua il primo cittadino del borgo -. Un pensiero speciale lo voglio dedicare ai dozzesi consapevoli della responsabilità e del ruolo che la collettività deve rivestire. La nostra bellissima Italia necessita di cittadini responsabili e la cultura è un formidabile strumento di partecipazione, anche da questo punto di vista”.
Scritto da LR